Fondo Comuni Confinanti, presentata agli amministratori locali la programmazione 2019-2024

Incontri del presidente Bond a Belluno, Vicenza e Verona. «Filiera decisionale più corta e più vicina ai territori. In una parola, autonomia». 

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fondo comuni confinanti

Sono stati presentati in provincia di Belluno, Vicenza e Verona le novità rispetto al Fondo Comuni Confinanti, a partire dal nuovo regolamento del Fondo, approvato il 1° ottobre scorso con alcune importanti novità, tra cui lo snellimento dell’iter amministrativo in capo ai comuni, la creazione di un plafond per progetti di particolarevalenza presentati dal Comitato paritetico stesso, e il potenziamento degli sportelli provinciali.

In tutti gli appuntamenti notevole l’interesse degli amministratori locali, con la partecipazione dei sindaci (o dei loro delegati) dei comuni di prima e seconda fascia. Ad illustrare le novità, il presidente del Fondo Comuni Confinanti, il deputato di Forza Italia, Dario Bond.

Nel dettaglio, per quanto riguarda le modalità di presentazione dei progetti, viene introdotta la possibilità di trasferimento delle risorse direttamente alle province, con l’aggiunta dell’anticipo del 10% delle spese per gli interventi approvati. I comuni inoltre potranno presentare interventi per stralci e avranno diritto in anticipo al 5% dell’ammontare delle risorse approvate per i progetti di fattibilità. Si tratta di un passaggio che consente di avere subito a disposizione le risorse per una progettazione migliore e dettagliata, che quindi presenta meno inghippi nell’attuazione.

L’altra grande novità è rappresentata dalla creazione di un plafond a valere sul quale il Comitato paritetico può presentare progetti bilaterali o di particolare rilevanza, in concertazione con i territori. Questo plafond vale il 10% del riparto di ogni singola provincia.

Particolare attenzione è stata riservata al potenziamento degli uffici decentrati del Fondo Comuni Confinanti, con risorse dedicate e utilizzabili per assunzioni e personale tecnico. Tra le altre novità degne di nota, anche l’inserimento di un limite minimo per progetti strategici, che devono ammontare almeno a 1,5 milioni (con possibilità, però, di deroga da parte del Comitato paritetico in caso di interventi particolarmente significativi.

«Sono stati incontri proficui, in cui ho avuto modo di presentare i punti salienti della nuova programmazione Fondo Comuni Confinanti – afferma Bond -. Sono stati messi in luce soprattutto gli aspetti organizzativi del nuovo regolamento, che mette in capo agli uffici provinciali la gestione della programmazione, con uno snellimento delle attività e una maggior responsabilizzazione dei territori. È questa la chiave dell’Autonomia, che va nella direzione di rendere sempre più operative le risorse del Fonbdo, in un’ottica il più possibile di area vasta. Ora è necessario e fondamentale costruire importanti sinergie tra le province e la regione, in modo da definire progetti veramente strategici e d’impatto per i territori».

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