Il rapido e repentino aumento del prezzo del metano per autotrazione passato in pochi giorni da poco più di 1 euro/kg a oltre 2 euro/kg è un’emergenza che rischia di travolgere l’intero settore dei trasporti su strada, con gravi ripercussioni non solo sul milione di utenti di questo carburante, ma anche sulle aziende che operano nel settore del metano.
«Nel corso del 2021 e in particolare negli ultimi mesi – sottolinea Flavio Merigo, presidente di Assogasmetano – la ripresa economica internazionale ha portato con sé un aumento generalizzato dei prezzi di tutte le materie prime e delle fonti energetiche (tra le quali anche il metano). A partire dalla primavera, le quotazioni del metano hanno iniziato a crescere in modo esponenziale, raggiungendo livelli mai visti in precedenza. Purtroppo, ad oggi, questa dinamica non presenta segni di attenuazione e l’emergenza si riversa sulle aziende operanti nel settore della distribuzione di metano che si vedono, purtroppo, costrette ad applicare consistenti aumenti ai prezzi di vendita al pubblico».
Merigo spiega anche le notevoli differenze di prezzo esistenti tra i vari impianti di distribuzione: «gli aumenti spesso non sono sufficienti a coprire l’incremento di costo della materia prima poiché i rialzi sono quotidiani. In alcuni casi le aziende che possono contare su contratti firmati precedentemente al verificarsi di questa situazione di crisi, possono applicare prezzi più contenuti e congruenti con il costo di acquisto. Per questi motivi, non perché siano in atto delle speculazioni, l’utente può trovare nei punti vendita dei prezzi alla pompa anche molto diversi tra loro sia per CNG che LNG».
Per contenere il prezzo al consumo che ha di fatto reso il metano per autotrazione il carburante più caro, meno conveniente di gasolio e anche della benzina, Assogasmetano chiede al governo «provvedimenti urgenti per arginare l’incremento del prezzo. Abbiamo richiesto al comitato di gestione del Fondo bombole metano di intervenire affinché possa essere ridotta o temporaneamente annullata la quota di contributoapplicata su ogni chilo di metano venduto. Infine abbiamo richiesto al ministero dell’Economia e finanze di poter applicare quanto già deliberato con il decreto legge “Salva-bollette”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 settembre scorso, affinché l’IVA agevolata al 5%, possa essere applicata anche al metano usato in autotrazione, onde poter consentire all’utente finale di usufruire del conseguente risparmio». Domanda, quest’ultima, che cozza contro il diritto comunitario in fatto di Iva che prevede per il settore della mobilità(acquisto di mezzi, carburanti e lubrificanti) l’Iva nella misura minima del 15%.
Comunque sia, nell’ambito del riassetto della fiscalità generale, il tema del caro carburanti deve essere affrontato con serietà e con una strategia politica lungimirante che non mini la competitività del Paesesull’altare della riduzione – per altro limitata – dell’impatto ambientale, così come vorrebbero fare talune proposte miranti ad aumentare l’imposizione sui carburanti che in Italia è già ai livelli più alti in Europa.
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