Istituire anche in Trentino gli uffici antiusura

Con la crisi economica sono tante le realtà a rischio di finire nel credito illegale. Di Domenico Catalano

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usura pagamento mazzetta

La crisi sanitaria da Covid-19 ha determinato casi di sovra indebitamento a danno di cittadini, lavoratoripensionati, professionisti, commercianti e piccoli imprenditori con tanti fenomeni di usura.

Persone di varia estrazione sociale, in momenti di difficoltà economica, possono essere tentati di ricorrere a prestiti in denaro concessi da privati che, pretendendo tassi di interesse superiori a quelli ammessi dalla legge, integrano la condotta tipica del reato di usura previsto e punito dall’articolo 644 del C.P., nonostante tutte le informazioni fornite dai media, dalle istituzioni e dalle varie associazioni di categoria.

Sottovalutare questo fenomeno sarebbe un grave errore: dopo che una persona entra in questo gorgo si viene a creare un rapporto tra usuraio e vittima del tutto particolare, in cui quest’ultimo si viene a trovare in uno stato di paura, di depressione, con l’incapacità di reagire alla situazione sentendosi colpevole per quanto sta vivendo  ricorrendo, in molti casi, ad insani gesti.

Le ricadute sulla comunità sono di eguale gravità in quanto, per l’esosità degli interessi maturati, le persone che cadono in questa trappola non riescono ad estinguere il debito contratto con la conseguenza di dover cedere la propria attività imprenditoriale a soggetti o gruppi dalla dubbia moralità.

Chiaramente, in questa situazione non è facile per la vittima denunciare gli usurai alle Forze di Polizia in quanto nella sua mente ormai fiaccata dal rimorso per essersi affidato a questi soggetti si formano delle ombre dettate dalla paura del giudizio dei propri congiunti, amici, clienti, dalla lesione della sua immagine, dalle possibili ritorsioni vivendo in uno stato di angoscia continuo.

Per fare emergere queste situazioni di criticità, le parti lese dovrebbero avere dei riferimenti sul territorio utili per ricevere un consiglio, apprendere delle possibilità che il sistema offre per uscire da questa spirale diabolica e che l’unica soluzione è la denuncia.

Per raggiungere questo scopo primario, la vittima deve avere la possibilità di contattare, riservatamente, una persona in possesso di competenze specifiche anche psicologiche che la faccia sentire a proprio agio, senza la tensione interiore di trovarsi in un ufficio di polizia.

Pur non avendo dati a disposizione in ordine al fenomeno, ritengo che la creazione di un ufficio antiusura nell’ambito dei comuni capoluogo delle comunità di valle, come quello realizzato presso il comune di Verona, oppure uno di livello provinciale sia una necessità ineludibile, in quanto oltre a ridare serenità alle vittime convincendole a denunciare, permetterebbe di avere il polso della situazione in maniera tale da poter sviluppare misure che siano da contrasto alla fattispecie delittuosa spesso legata a doppio filo con la malavita organizzata di stampo mafioso.

Questi uffici, chiaramente raccordati con le forze dell’ordine, sarebbero delle antenne sensibili stese sul territorio in grado di creare le premesse per il giusto iter giudiziario per combattere l’usura e di dare un segnale ai delinquenti.

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