Grazie alla passione degli italiani (e degli europei) per la “due ruote”, il mercato della bicicletta torna a crescere: dal 2018 a oggi, la produzione italiana ha fatto segnare un +20%, trainata dal fenomeno della bicicletta elettrica, in una filiera che conta circa 2.900 imprese, 17.000 addetti e produce ricavi per nove miliardi di euro annui. I dati sono contenuti nell’Osservatorio realizzato da Banca Ifis, che sottolinea come negli ultimi cinque anni le vendite di biciclette elettriche siano quintuplicate: da poco più di 50.000 pezzi annui ai 280.000 del 2020, il 14% del totale venduto. Nel biennio 2021-2022un’industria su due prevede un aumento dei ricavi, mentre solo il 10% stima una contrazione.
Un settore che potrebbe dare ancora di più se ci fossero politiche pubbliche adeguate, ad iniziare dalla scellerata incentivazione dei monopattini elettrici, tutti d’importazione cinese oltre che pericolosi per gli utilizzatori e per i normali pedoni.
Complessivamente, nel 2020 sono state prodotte in Italia oltre tre milioni di biciclette, +20% rispetto al 2018. Le aziende del comparto (produttori, distributori, commercianti e noleggiatori) risiedono soprattutto nel Nord del Paese: 22% in Lombardia, 19% in Veneto, 14% in Piemonte, 10% in Emilia Romagna.
Marcata la proiezione sui mercati esteri: circa il 42% del fatturato delle imprese produttrici di biciclette e componentistica è esportato. Così come ha un forte peso l’import: oltre la metà dei produttori e grossisti importano materiale dall’estero, con la Cina primo fornitore, seguito da Taiwan specializzato nella produzione dei telai e il Giappone per i cambi e trasmissioni. Il forte rincaro del costo di spedizione (ora un container da 42 piedi, sempre che lo si trovi libero, spedito dalla Cina all’Europa rasenta i 20.000 euro rispetto ai 1.500 di fine 2020) e l’allungamento dei tempi di consegna (fino a 300 giorni) sta spingendo i produttori a riportare in Italia le produzioni delocalizzate. Secondo la Confederation of the European Bicycle Industry(Conebi), la filiera europea della bicicletta, che oggi produce componentistica per 2 miliardi di euro (di cui il 25% in Italia), vuole riorganizzarsi con l’obiettivo di incrementare la propria autonomia e arrivare nel 2025 a un valore prodotto di 6 miliardi.
Gli italiani si confermano un popolo di ciclisti: nel 2020 sono state vendute oltre due milioni di bici, tra prodotti “Made in Italy” e d’importazione, (+17% rispetto al 2019 e +26% rispetto al 2018) di cui 1,73 milioni di bici tradizionali (+14%) e 280.000 eBike (+44%). Il ciclismo sportivo amatorialecopre circa il 50%, in media, della produzione e delle vendite, con 10,7 milioni di appassionati.
Un andamento che ha impatti positivi anche sul turismo: i cicloturisti in vacanza in Italia spendono ogni anno complessivamente circa 4,6 miliardi di euro, pari al 5,6% dell’intera spesa turistica. Un settore che, migliorando l’offerta, ha possibilità di crescita fino a 20 miliardi se si applicassero i criteri del Trentino Alto Adige, che ottiene 338.000 euro di ricavi per chilometro di pista ciclabile.
Tema chiave è il potenziamento della rete viaria dedicata. A oggi, evidenzia lo studio, le piste ciclabili presenti nelle 22 principali città italiane si estendono per 2.341 km, a cui si aggiungeranno ulteriori 2.626 km di piste già previste nei Piani urbani di mobilità sostenibile.
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