Livelli essenziali di assistenza (LEA): nel 2019 ancora sei regioni inadempienti

Indispensabile pubblicare subito i dati 2020. Alto Adige e Valle d’Aosta sul banco degli imputati assieme a Calabria, Basilicata e Sicilia. 

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livelli essenziali di assistenza

Nel 2019 sei regioni sono state valutate dal ministero della Salute come “inadempienti” nella capacità di garantire i Livelli essenziali di assistenza (LEA): Valle D’Aosta, Alto Adige, Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia.

È quanto emerge dall’analisi realizzata da Salutequità, organizzazione per la valutazione della qualità delle politiche per la salute, sui risultati della sperimentazione 2019 del nuovo sistema di garanzia dei Livelli essenziali di assistenza del ministero della Salute.

Le maggiori criticità relativamente ai Livelli essenziali di assistenza si riferiscono all’area Distrettuale (assistenza sanitaria territoriale) con ben 4 regioni inadempienti: Valle D’Aosta, Alto Adige, Basilicata e Calabria. Segue l’area prevenzione con 3 regioni inadempienti: Alto Adige, Calabria e Sicilia. Per l’area ospedaliera, invece, i punteggi più bassi in assoluto e più preoccupanti sono della Calabria e del Molise, quest’ultima alle prese ormai da diverso tempo con la riorganizzazione della rete ospedaliera.

La Calabria è l’unica regione ad essere “inadempiente” su tutte e tre le aree valutate dal ministero della Salute (prevenzione, territorio e ospedale) con criticità rilevanti, ad esempio, nei programmi organizzati di screening oncologici, nel tempo di arrivo dei mezzi di soccorso, nell’assistenza domiciliare integrata, nell’assistenza ospedaliera.livelli essenziali di assistenza

Tra le regioniadempienti” il punteggio più alto nell’area prevenzione lo ha centrato l’Umbria seguita dall’Emilia Romagna e dal Veneto, nell’areadistrettuale spicca il Veneto seguito dall’Emilia Romagna, mentre nell’area ospedaliera il valore più alto è del Trentino seguito dall’Emilia Romagna.

Rispetto ai valori del 2018, nel 2019 8 regioni hanno visto peggiorare le proprie performance nella prevenzione, 5 regioni nell’area distrettuale e 3 nell’area ospedaliera.

Ancora troppo ampie le disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari rappresentate dalla forbice tra le migliori e le peggiori performance tra le regioni: oltre 40 punti di scarto per la prevenzione, circa 50 punti per il livello distrettuale e 48 punti per l’area ospedaliera.

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