A luglio la crescita dell’inflazione più alta dagli ultimi 7 anni

Nel II trimestre 2021 il Pil è cresciuto del 2,7%, portando la crescita già acquista dell’Italia su base annua al 4,7%. 

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A luglio, secondo le rilevazioni dell’Istat, continua la forte crescita dell’inflazione, con i prezzi alla produzione dell’industria, estesa a quasi i tutti settori e più sostenuta sul mercato interno. Su base annua, i prezzi accelerano ancora (+10,4%, da +9,1% di giugno), spinti dai forti incrementi dei prodottienergetici, della metallurgia e prodotti in metallo e dei prodotti chimici.

Anche con riguardo alle costruzioni, i prezzi continuano a segnare rialzi congiunturali; la dinamica tendenziale si mantiene sostanzialmente stabile per gli edifici, mentre è in ulteriore accelerazione per le strade.

Per i servizi, l’aumento congiunturale dei prezzi nel secondo trimestre 2021 è sintesi di incrementi diffusi a quasi tutti i settori, a eccezione del comparto dei servizi di trasporto e attività di supporto, che si caratterizza, al suo interno, per dinamiche differenziate con rialzi nel trasporto marittimo e nel trasporto di merci su strada e cali nel trasporto aereo e nella movimentazione merci.

A luglio 2021  l’inflazione alla produzione dell’industria aumentano del 2,1% su base mensile e del 10,4% su base annua.

Sul mercato interno i prezzi aumentano del 2,5% rispetto a giugno e del 12,3% su base annua. Al netto del comparto energetico, i prezzi registrano un aumento meno marcato sia a livello congiunturale (+0,8%) sia a livello tendenziale (+6,1%).

Sul mercato estero i prezzi aumentano su base mensile dell’1,1% (+1,4% area euro, +0,8% area non euro) e registrano un incremento su base annua del 5,6% (+6,5% area euro, +5,0% area non euro).

Nel trimestre maggio – luglio 2021, rispetto ai tre mesi precedenti, l’inflazione alla produzione dell’industria crescono del 4,0%. La dinamica congiunturale è più sostenuta sul mercato interno (+4,6%) rispetto a quello estero (+2,5%).

L’inflazione non è l’unico indice a crescere: nel secondo trimestre del 2021 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato del 2,7% rispetto al trimestre precedente e del 17,3% nei confronti del secondo trimestre del 2020 e la variazione acquisita per il 2021 è pari a +4,7%.

Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna registrano un’espansione, con un aumento del 3,4% dei consumi finali nazionali e del 2,4% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente, del 2,3% e del 3,2%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha fornito un contribuito positivo di 3,1 punti percentuali alla crescita del Pil: +2,8 punti i consumi delle famiglie e delle istituzioni sociali private ISP, +0,5 punti gli investimenti fissi lordi e -0,2 punti della spesa delle amministrazioni pubbliche (AP). Per contro, la variazione delle scorte ha contribuito negativamente per 0,8 punti percentuali, mentre l’apporto della domanda estera netta è risultato positivo nella misura di 0,3 punti percentuali.

Si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto di industria e servizi, aumentati rispettivamente dell’1,6% e del 2,9% e stazionarioper il valore aggiunto dell’agricoltura.

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