Una nuova regolamentazione del Fondo comuni di confine per snellire l’iter di attribuzione e di gestione dei finanziamenti, favorendo la realizzazione di iniziative che siano significative per le comunità trentina e altoatesina che erogano ciascuna 40 milioni di euro ogni anno a favore dei comuni delle province di Belluno, Vicenza, Verona, Sondrio e Brescia che confinano con il Trentino Alto Adige.
È partito il treno del rinnovamento del Fondo comuni di confine con il nuovo regolamento» osserva il presidente del Comitato paritetico, il deputato Dario Bond, delegato del ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, affiancato dai dirigenti generali della provincia di Trento, Sergio Bettotti e Luca Comper nel corso dell’incontro con i rappresentanti territoriali.
Il Comitato paritetico ha avviato l’analisi della nuova proposta di regolamentazione del Fondo, che risulta più puntuale e articolatarispetto a quella esistente. Il documento dà attuazione anche di nuovi istituti recentemente introdotti, quali una nuova organizzazioneanche periferica delle attività di supporto alla programmazione e gestione degli interventi di area vasta, nonché una definizione del coinvolgimento degli enti sovraterritoriali per quanto riguarda la possibilità che questi – anche attraverso l’attribuzione delle funzioni e delle deleghe del Comitato paritetico – possano svolgere direttamente anche il riconoscimento del trasferimento dei fondi e delle liquidità.
Il Comitato e il presidente Bond hanno aperto anche il confronto sull’efficientamento e il miglioramento dell’iter di realizzazione dei progetti, proponendo ai partecipanti di condividere una proposta su una dimensione minima finanziabile delle opere (indicativamente di 1,5 o 2 milioni di euro) e la definizione una scadenza vincolante per le parti sulla realizzazione dei progetti.
«Ora bisogna individuare all’interno delle amministrazioni delle province interessate all’erogazione del Fondo comuni di confine le strutture locali per coordinare l’istruzione e la realizzazione dei vari progetti finanziati – dice Bond -. Non solo: il Fcc potrebbe fareanche un passo oltre diventando per le realtà interessate un soggetto di coordinamento dei finanziamenti a valere sui fondi europei, moltiplicando la ricaduta delle risorse sul territorio, anche in vista della gestione dei fondi del Pnrr per quanto riguarda i progetti a valenza locale».
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