Presentate dal Cnr di Roma le prove Invalsi 2021, svolte a conclusione di un anno scolastico molto particolare, ancora profondamente influenzato dalla persistenza del Covid-19. Si tratta delle prime prove standardizzaterivolte a tutti gli studenti dopo lo scoppio della pandemia e che ha comportato la sospensione delle rilevazioni nel 2020 e rappresentano la prima misurazione su larga scala degli effetti sugli apprendimenti di base conseguiti (italiano, matematica e inglese), dopo lunghi periodi di interruzione delle lezioni in presenzaa causa dell’elevato numero dei contagi.
Nonostante le difficoltà organizzative dovute alla pandemia, la partecipazione alle prove Invalsi delle scuoleè stata elevata in entrambi i cicli scolastici (oltre il 98% nella scuola primaria, il 93% nella scuola secondaria di primo grado e l’82% nella scuola secondaria di secondo grado.
Le prove Invalsi hanno coinvolto oltre 1.100.000 allievi della scuola primaria (classe II e classe V), circa 530.000 studenti della scuola secondaria di primo grado (classe III) e circa 475.000 studenti dell’ultima classedella scuola secondaria di secondo grado. Sono state svolte oltre 3.820.000 prove CBT (computer based testing) nell’arco di quasi tre mesi, da marzo a maggio nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Quest’anno non erano previste le prove per gli studenti delle classi II della scuola secondaria di secondo grado.
Il quadro che emerge dagli esiti delle prove Invalsi evidenzia numerose problematicità per la scuola italiana, anche se si rilevano anche alcuni aspetti positivi. Il confronto degli esiti della scuola primaria del 2019 e del 2021 restituisce un quadro sostanzialmente stabile. La scuola primaria è riuscita quindi ad affrontare le difficoltà della pandemia garantendo risultati pressoché uguali a quelli riscontrati nel 2019. I risultati sono molto simili in tutte le regioni del Paese. Ciò nonostante, emergono alcune indicazioni che lasciano intravedere aspetti che nel ciclo secondario contribuiscono a determinare esiti diversi sul territorio nazionale e tra le scuole. Sia nella scuola secondaria di primo grado sia nella scuola secondaria di secondo grado, rispetto al 2019, i risultati del 2021 di italiano e matematica sono più bassi, mentre quelli di inglese (sia in ascolto che in lettura) sono stabili. In entrambi i cicli in tutte le materie le perdite maggiori di apprendimento si registranotra gli allievi che provengono da contesti socio–economico-culturali più sfavorevoli. I divari territoriali si ampliano maggiormente passando dalle regioni del Centro-nord a quelle del Mezzogiorno.
Dalla situazione complessiva delle prove Invalsi emerge il Trentino con le scuole locali che hanno fatto registrare risultati al di sopra della media nazionale nei test di italiano, matematica e inglese. Per quanto riguarda le seconde classi della primaria il risultato medio è stato di 208 per italiano (205 la media nazionale) e 205 per matematica (198); per le quinte, 204 per italiano (205) e 199 per matematica (198); per la terza media, 209 per italiano (196) e 211 per matematica (193); per la quinta superiore, 215 per italiano (190) e 221 per matematica (191).
Passando all’inglese, questi i risultati: per le quinte classi della primaria, il 95% ha raggiunto l’obiettivo A1 nella lettura (92% la media nazionale) e l’89% nell’ascolto (82%); per le terze classi delle medie l’obiettivo A2 e’ stato raggiunto dal 90% nella lettura (76%) e dall’86% nell’ascolto (59%); nelle quinte classi delle superiori l’obiettivo B2 è stato raggiunto dal 79% degli studenti nella lettura (69%), e dal 49% nell’ascolto (37%).
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