Brexit is Brexit, una partita persa val bene la vittoria contro la ottusa burocrazia di Bruxelles

Per Boris Johnson non tutto il male viene per nuocere, visto che la Gran Bretagna si affranca da una burocrazia asfissiante e da regole cervellotiche e inutilmente dannose. 

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Brexit

L’esito degli Europei di calcio è stato contrario ai desideri del leader britannico Boris Johnson e a Bruxellesi sorrisini di circostanza non si sono fatti attendere, ma alla fine il vincitore della partita più importantedella Brexit, del conflitto politico istituzionale tra Gran Bretagna e Unione Europea è proprio lui, con buona pace di Ursula e di tutta la sua consorteria a 27 stelle.

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Da quando la Gran Bretagna ha tagliato gli ormeggi da Bruxelles, le annunciate sciagure non si sono rivelate tali, anzi. L’economia dell’isola è cresciuta più di quella continentale, la gestione della pandemia, salvo qualche errore iniziale, è stata più efficiente di quella comunitaria, la competitività di Londra sembra essere maggiore di quella europea, non fosse altro che Johnson ha dato un taglio netto alla burocrazia di Bruxelles che si perde nel regolare la lunghezza delle zucchine o il peso delle vongole, per poi trascurare cose ben più importanti.

E che dire dell’ultima trovata in ordine di tempo di volere fare a tutti i costi la prima della classe in fatto di riduzione dell’impatto ambientale dell’Unione a 27, con l’idea di rincarare con decisione la tassazione sulle emissioni inquinanti? Non occorre essere dei veggenti per capire che se si va avanti su questa strada, Ursula e allegra combriccola rischia di portare il treno comunitario direttamente verso il baratro sociale ed economico del Vecchio continente, perché non è sopportabile dal sistema manifatturiero un peso di oltre 70 euro a tonnellata i costi ambientali sulle emissioni di anidride carbonica, quando la media internazionale s’aggira attorno a 8 euro/tonnellata. Sono maggiori costi che rischiano di mettere fuori competizione la manifattura europea – e a rischiare maggiormente sono Germania, Italia e Francia – e consegnare il mercato europeo alla concorrenza cinese ed indiana, dove di tasse ambientali non si parla proprio.

Ecco, in questo contesto la perdita di una partita di calcio val bene la Brexit e la ritrovata libertà d’azione.

Ecco come la graffiante matita di Domenico La Cava interpreta la situazione.Brexit

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