La mitica scena de “Il sorpasso”, quel film di Dino Risi del 1962 quando la spider guidata da Vittorio Gassman sorpassa in salita un ciclista accompagnandolo da una raffica di trombe bitonali che sa tanto di scherno, dopo quasi sessant’anni rivive in politica, con l’ultimo sondaggio sulle intenzioni di voto confezionato da Swg che evidenzia il sorpasso di Fratelli d’Italia ai danni della Lega.
Il partito di Matteo Salvini si vede superato da quello di Giorgia Meloni, che arriva in cima alla vetta del gradimento degli elettori dopo una rincorsa durata anni e che, soprattutto dopo la nascita del governo Draghi, ha visto consolidarsi le sue posizioni, da mesi improntate al rialzo, giusto il contrario di quanto è accaduto alla Lega che dalla famosa estate del mojito ha imboccato una scia discendente.
Con il senno del poi, la Lega sta pagando l’ingresso in un governo fortemente influenzato dalle forze politiche che si richiamano all’assistenzialismo di stato e al clientelarismo (a partire da M5s e Pd) che lasciano poco o nulla a favore di quella parte sociale che si riconosce nel mondo produttivo, dell’impresa, del rischio e delle professioni, realtà che aveva riposto nella Lega (Nord) di Salvini le proprie aspettative di rappresentanza politica che non si sono trasformate in atti compiuti se non in modo molto parziale.
Salvini paga, oltre l’abiura alla rappresentanza degli interessi della società produttiva del Nord Italia e all’annacquamento delle istanze autonomistiche, anche il continuo traccheggiamento della sua linea politica, solo ultimamente parzialmente raddrizzata, mentre a favore di Meloni va un processo di crescita politica più lineare e coerente, facilmente capibile e apprezzata dall’elettore.
Anche se le elezioni politiche sono ancora lontane (prima finestra disponibile aprile, maggio 2022 subito dopo le elezioni del nuovo Presidente della Repubblica), il segnale che arriva dai sondaggi è netto: la Lega prosegue una linea discendente da molti mesi a questa parte, mentre per Fratelli d’Italia accade giusto il contrario, con una crescita costante fino all’incoronazione di primo partito d’Italia.
Ora si apre anche un altro scenario, quello della figura del leader della coalizione. Si è sempre detto che il leader (e probabile premier) della coalizione di centro destra sarà colui che conquisterà il maggior numero di voti. Fino ad ora era Salvini forte dell’ultimo risultato elettorale utile. Stando ai sondaggi che certificano il sorpasso, lo scettro dovrebbe passare da Salvini a Meloni, cosa che costituirebbe anche un fatto storico, con la prima donna, per di più espressione della destra e giovane, in Italia a diventare capo di governo, con buona pace delle esponenti in servizio permanente del femminismo di sinistra che da parte loro non sono mai riuscite a fare una carriera autonoma, se non per gentile concessione del leader (maschio) di turno.
Ecco come la graffiante matita di Domenico La Cava interpreta la situazione.
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