Ritorna a Venezia, invitato da Asolo Musica per la stagione 2021 dell’Auditorium Lo Squero, uno dei gioielli della Fondazione Cini, il pianista americano Uri Caine.
La sua è una presenza familiare, circondata dall’affetto del pubblico veneto: è stato un ospite frequente di Vicenza Jazz, ha suonato a Verona, a Padova, grazie al Centro d’Arte. Ma le tracce più significative della sua personalità di musicista e compositore le ha lasciate in laguna, dove nel 2003 ha realizzato un’edizione indimenticabile della Biennale Musica.
Difficile, per fortuna, da collocare in un filone definito della musica Jazz, di Uri Caine basta dire che è compositore e musicista fantasioso e fecondo, ricco di idee e di progetti, quasi tutti andati a buon fine. Spettacolari e spiazzanti, sono le sue interpretazioni di autori classici quali Mahler, Bach, Schumann, Beethoven, Wagner, Verdi, Mozart e, per ultimo, George Gershwin, tutte ascoltabili in incisioni per l’etichetta tedesca Winter&Winter : le opere di questi autori sembrano acquistare una nuova vita.
Quanto ai concerti per piano solo – ne ricordo uno splendido, nella sala degli Arazzi sempre a San Giorgio, ed uno più recente all’auditorium Santa Margherita, nell’ambito del Festival Jazz dell’Università Ca’Foscari – essi presentano una forte componente improvvisativa e scalette sempre differenti. Ci sono brani originali, rivisitazioni della tradizione ebraica, standard Jazz, successi popolari come “Blackbird” dei Beatles, eseguiti con uno stile contrassegnato dal ritmo. Emergono episodi che rimandano al Free Jazz in una versione non caotica, alla musica contemporanea, passando da atmosfere delicate a roventi, tutte illuminate da una chiarezza di intenti.
Ultimamente, Uri Caine ha fondato un’etichetta propria, incidendo, tra gli altri, un CD di sue composizioni assieme al quartetto d’archi Lutoslawski, 5 anni dopo l’esperienza con il Quartetto Arditti, ed uno in duo dal vivo ad Amsterdam, assieme al pirotecnico, imprevedibile, batterista olandese Han Bennink.
Che cosa succederà sabato 19 giugno all’isola di San Giorgio? Certamente il doppio concerto, dovuto alla minore capienza consentita in sala, potrebbe riservare delle piacevoli sorprese, nel senso che ognuno dei due set – il primo alle 15, il secondo alle 17 e 30 – potrebbe presentare un repertorio diverso, almeno in parte.
Intanto, ben tornato Uri Caine, e che la bellezza della sala, da cui si può ammirare uno scorcio di laguna, mentre contemporaneamente si percepisce il suono dell’onda che si infrange sulla riva, possano stimolarti a nuove, oniriche, improvvisazioni.
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