La stagione delle autonomie differenziate e rafforzate sta per ripartire dopo essere finita nelle sabbie mobili del governo BisConte: il ministro agli Affari regionali, la forzista Mariastella Gelmini, intervenendo al Festival dell’economia di Trento, si augura che «il percorso sulle autonomie differenziate possa chiudersiin questa legislatura, un passo avanti va fatto. Vorrei che questa legislatura consegnasse almeno l’approvazione di una legbge quadro».
Intervenendo assieme al presidente della Conferenza delle regioni (e del Friuli Venezia Giulia), MassimilianoFedriga, Gelmini assicura il suo impegno «a trovare un punto di sintesi per la legge quadro sull’autonomiaper addivenire alle intese necessarie e provare a verificare gli effetti del federalismo fiscale utilizzando le risorse che il Pnrr mette a disposizione e ciò consente di eliminare ogni alibi, perché la sfida sarà spendere le risorse nei tempi che abbiamo a disposizione. Dobbiamo avere il coraggio o di abolire la riforma del federalismo del 2009 oppure di attuarla – ha proseguito Gbelmini – e io sono per attuarla. Dobbiamo anche ragionare della perequazione, un passo avanti è stato fatto, ma dobbiamo uscire con una attuazione vera di quella riforma e con una perequazione che unisca il Paese».
Per il ministro agli Affari regionali «la Costituzione rimanda alle autonomie differenziate. Quindi penso che la strada che è stata intrapresa di una legge quadro nazionale, che secondo me va rivisitata e ripensata, va ammodernata, sia la strada per tener dentro tutte le regioni, in un processo che non può impedire ad alcuni territori di vedere realizzata un’istanza che è passata non dai governatori, ma dagli elettori con un apposito referendum ormai 4 anni fa; non solo dalle aule dei consigli regionali o dalla volontà di qualche presidente. Quindi – ha concluso Gelmini -credo che cucire le distanze, le divisioni, le conflittualità, come compete ad un governo di unità nazionale, significa anche riprendere il filo, dopo la pandemia o sul suo finire, di ragionamenti che sono rimasti sospesi, ma che ci devono portare ad un di più di efficienza, di competitività fra i territori ed anche di solidarietà».
Da parte sua, Fedriga sulle autonomie differenziate ha ribadito come «anche se gli obiettivi da raggiungere sono gli stessi, le diverse specificità territoriali devono trovare risposte specifiche: è questa la forzadell’autonomia. Oggi più che mai è importante che istituzioni centrali e locali lavorino insieme per raggiungere obiettivi comuni perché il Piano nazionale di ripresa e resilienza è una partita dalla quale usciremo tutti vincitori oppure tutti sconfitti, non ci saranno vie di mezzo».
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