Autovie Venete: la regione Friuli Venezia Giulia lavora per la concessione alla NewCo

Pizzimenti: «vogliamo completare il piano per una proprietà completamente pubblica dell’autostrada Venezia-Trieste».  Paniz: «per completare le opere in cantiere serve la decisione del ministero ed investimenti per altri 440 milioni di euro». 

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Autovie venete
L'assessore alle infrastrutture e territorio del Friuli Venezia Giulia, Graziano Pizzimenti

La regione Friuli Venezia Giulia vuole trasformare la concessione scaduta di Autovie Venete nella nuova concessionein house” a proprietà interamente pubblica nella nuova società Autostrade Alto Adriaticoposseduta dalle regioni Veneto e Friuli: la volontà è stata ribbadita dall’assessore regionale alle infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, in audizione presso la IV Commissione consiliare in merito alla situazione relativa allo stato dei finanziamenti e dell’avanzamento dei lavori per la terza corsia dell’autostrada A4.

«La volontà politica della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia è rivolta esclusivamente ad un obiettivo: far ottenere la concessione “in house” alla NewCo di proprietà interamente pubblica – ha detto Pizzimenti -. Non abbiamo mai messo in discussione questa posizione vista la strategicità della Venezia-Trieste e il grande valore della terza corsia. Anche ieri ho avuto conforto che la medesima posizione è mantenuta dalla Regione Veneto».

La Commissione ha audito anche il presidente di Autovie Venete, Maurizio Paniz, e il direttore, Giorgio Damico, su alcuni aspetti tecnici della gestione dei cantieri e del passaggio alla “NewCo”.

Con riferimento ai lavori per la terza corsia, Paniz ha ricordato come il primo lotto Venezia-San Donà sia già stato completato e sia in esercizio così come il tratto Alvisopoli-Gonars, completato con un anticipo di alcuni mesi. In questo tratto rientra l’opera più importante, ovvero il ponte sul Tagliamento che, come ha riferito Paniz, è lungo il doppio di quello di Genova ed è costato meno della metà del ponte genovese.

Due interventi sono ancora in corso: il tratto Portogruaro-Alvisopoli in fase avanzata di cantiere sarà completato entro dicembre 2022, quindi nei tempi previsti; il tratto Gonars-Palmanova vede gli interventi ben avviati con previsione di consegna entro fine 2021.

Quanto all’ampliamento del casello del Lisert a Monfalcone, dopo la sospensione della prima gara, ne è stata svolta una seconda di cui è stata recentemente pubblicata la graduatoria finale e pertanto l’avvio dei lavori è previsto in tempi brevi. Criticità si registrano sui 25 chilometri ancora a due corsie tra San Donà di Piave, San Stino di Livenza e Porbtogruaro. Secondo Paniz, si è ancora lontani dall’inizio dell’attività e su questa tratta sono state trasferite una serie di disponibilità economiche per avviare le opere di predisposizione dei nuovi cavalcavia. Tuttavia mancherebbero 440 milioni di euro nel caso in cui si volesse anticipare la realizzazione dell’opera. Per il presidente di Autobvie se arriveranno dei finanziamenti tra il 2023 e il 2026 le opere saranno completate. Altrimenti il piano finanziario dovrà contare sulle entrate tariffarie e quindi subire un notevole spostamento in avanti dei tempi di realizzazione.

Sulle tariffe, in ogni caso, sia il presidente che il direttore di Autovie hanno assicurato che non sono previsti ulteriori aumenti. Quanto ai tempi di trasferimento della concessione autostradale alla NewCo, Paniz ha ribadito che la decisione spetta al Governo attraverso i ministeri competenti.

Il direttore Damico ha poi specificato che lo scorso 2 marzo Autovie Venete ha presentato al Governo un piano finanziario transitorio che tiene conto di una eventuale rettifica del valore di subentro di 7,8 milioni di euro, cifra attualmente oggetto di un contenzioso tra Autovie e ministero.

L’audizione è stata l’occasione anche per rendere noti alcuni dati sul traffico e sulla sicurezza. Il transito sull’A4 nel periodo pre pandemia registrava 47 milioni di veicoli all’anno, con una media giornaliera di 95.000 veicoli leggeri e 36.000 mezzi pesanti; durante la pandemia si è passati a 34 milioni di veicoli l’anno, con una media giornaliera di 64.000 veicoli leggeri e 31.000 mezzi pesanti. Il calo ha inciso sulla copertura del piano finanziario. La spesa per la terza corsia resta stimata in 1,9 miliardi di euro (secondo il piano 2009), ma potrebbe subire una revisione al rialzo dovuta alla variazione dei prezzi e ad un contenimento dei ribassi d’asta previsti sugli appalti.

Quanto all’incidentalità, il raffronto tra gennaio e aprile 2019 con lo stesso periodo 2021 (tralasciando il 2020, anno in cui il calo del traffico non rende comparabili i dati), il numero di incidenti con danni alle persone è calato da 46 a 24, grazie anche agli interventi fatti sulla rete e in particolare sulla terza corsia, ormai completata per un tratto significativo tra Venezia e Trieste.

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