Per fare decollare appieno il Piano nazionale di ripartenza e resilienza (Pnrr) serve anche una profonda e articolata riforma del fisco italiano, oggi estremamente penalizzante sia per il prelievo fiscale subito dopo i 28.000 euro lordi di guadagno annuo che per l’ammontare degli adempimenti.
La Lega ha da tempo preparato un’ipotesi articolata di riforma fiscale, basata sulla riduzione delle aliquotee la semplificazione spinta degli adempimenti sulla base dell’esperienza maturata con la “flat tax” che ha avuto un notevole successo, facendo emergere anche migliaia di contribuenti prima confinanti nel nero.
«Chi spara contro la “flat tax” non ha ben chiaro cosa è l’attuale sistema fiscale e ha una posizione preconcetta verso un sistema che ha dimostrato nei fatti di funzionare e di dare un risultato positivo anche al gettito tributario – attacca il commercialista e responsabile attività produttive della Lega, Massimo Bitonci -. Ora, chi vuole solo ridurre qualche scaglione, magari abbassando quelli sotto i 28.000 euro di guadagno annuo, fa un cattivo servizio al Paese e a quella che una volta era la classe media, un settoredella società che negli ultimi 10 anni ha subito i maggiori danni dalla crisi economica dal 2008 ad oggi».
Secondo Bitonci «il nuovo assetto fiscale può effettivamente garantire la progressività del prelievo sancitodalla Costituzione assieme alla riduzione delle tasse e degli adempimenti. Con due o tre aliquote fisse della “flat tax” si può dare una risposta concreta a cittadini e imprese, riducendo le tasse, dando maggiore equità al prelievo fiscale abolendo il grande scalino esistente subito dopo i 28.000 euro e tagliando la burocrazia, anche perché con l’introduzione della fattura elettronica il sistema tributario ha quasi tutto già a disposizione, senza obbligare i contribuenti ad inutili pratiche amministrative e contabili».
La riforma del fisco verte anche su un ritorno in Europa anche delle regole per l’ammortamento e deducibilità dei beni strumentali di aziende e Partite Iva, ad iniziare dall’auto. «Io stesso – afferma Bitonci– ho presentato una specifica proposta di legge volta a riportare anche in Italia la deducibilità al 100% del costo d’acquisto e dell’Iva dei veicoli aziendali. Ciò consentirebbe anche una maggiore competitività e concorrenzialità del sistema economico nazionale, oltre a rilanciare anche le vendite di auto nuove a favore della sicurezza e della riduzione dell’impatto ambientale, ad iniziare dalle auto Diesel Euro6 pieno, più ecologiche delle auto elettriche come dimostrano i dati scientifici».
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