Redditività sostenibile, qualità degli attivi e una solida base patrimoniale, superiore alla media e su livellidi eccellenza per il comparto bancario italiano, nonostante un anno caratterizzato dall’emergenza Covid-19: sono queste le caratteristiche alla base dei risultati consolidati 2020 delle sei banche appartenenti alla Federazione del NordEst, il nuovo organismo associativo di secondo grado che riunisce tutti gli istituti veneti di credito cooperativo facenti capo a Cassa Centrale Banca (CCB).
I dati evidenziano una realtà di riferimento per il territorio che ha continuato a sostenere l’economia locale, composta prevalentemente da famiglie, artigiani, agricoltori e piccole e medie imprese. In un contesto caratterizzato dall’emergenza sanitaria, le BCC venete, in coordinamento con la Capogruppo, hanno immediatamente attivato le misure di sostegno promosse dal Governo, tramite iniziative a favore di privati, imprese e professionisti che si sono concretizzate in moratorie dei pagamenti (13.854 richieste approvate per 1,7 miliardi di euro), sospensioni delle rate del mutuo ed erogazioni di finanziamenti assistiti da garanzie pubbliche.
Coerentemente con i principi di responsabilità sociale, le sei banche hanno sostenuto il territorio con iniziative di solidarietà, beneficienza, culturali e sportive, attraverso erogazioni liberali per un totale di 2,7 milioni, soprattutto in cultura, arte, formazione e ricerca (875.000 euro, 32%), sport, tempo libero e manifestazioni (817.000 euro, 30%) e attività socio-assistenziali in sanità e volontariato (715.000 euro, 26%).
Dall’analisi dei risultati consolidati 2020 risalta una gestione di bilancio sana e prudente. Gli attivi totalihanno raggiunto gli 11,55 miliardi (contro 10,29 miliardi nel 2019, +12,3%), mentre i prestiti alla clientelahanno toccato i 6 miliardi (+5,4%).
Numeri positivi anche dalla raccolta complessiva che ammonta a 14,1 miliardi (+13,5%). In particolare, la crescita della raccolta diretta dalla clientela (pari a 8 miliardi, +8,2%) conferma l’attenzione e l’impegno delle banche e del Gruppo nel tutelare e valorizzare il risparmio delle famiglie e delle imprese del territorio. Mentre la raccolta indiretta segna una crescita a doppia cifra (+13,5%) a 3,64 miliardi, trainata dal risparmio gestito(2,66 miliardi, +16,6%).
Numeri che hanno portato l’utile netto a crescere di oltre il 10% a 38,1 milioni (34,5 milioni nel 2019), grazie anche ad un margine d’interesse di 148,4 milioni (+9,9%) ed a commissioni nette pari a 72,9 milioni (+7,9%).
Anche sul fronte della patrimonializzazione, per la Federazione del NordEst, così come per CCB, si segnalano parametri molto elevati, ampiamente superiore ai requisiti normativi, a tutela di tutti gli stakeholder: il CET1 ratio raggiunge il 22,3% (+222 punti base in un anno; il sistema bancario italiano si ferma al 15,5%), mentre i fondi propri arrivano a 900 milioni (+4,5%).
Passando alla qualità dell’attivo creditizio, i numeri pongono i sei istituti della Federazione del NordEst, così come CCB, in posizione di vertice nel comparto, poiché il rapporto crediti deteriorati netti/impieghi verso la clientela netti è del 1,9% (contro una media del 2%) mentre il livello di copertura dei crediti deteriorati è del 71,6% (a fronte di una media del 53,5%).
In forte diminuzione lo stock di crediti deteriorati lordi che ammonta a 382 milioni (-25,1%): a tal proposito, in considerazione del prevedibile peggioramento della qualità dei crediti generato dalla pandemia, le banche hanno prudenzialmente accantonato quasi 70 milioni di rettifiche nel 2020 (più del doppio rispetto all’anno precedente), finalizzate ad incrementare ulteriormente le coperture sui crediti deteriorati.
«I risultati 2020 testimoniano la bontà del modello cooperativo delle sei banche, fondato su una redditività sostenibile ed equilibrata che mette al centro il territorio di cui è parte – afferma Lorenzo Liviero, presidentedella Federazione del NordEst -. In un anno caratterizzato dalla pandemia, siamo stati vicini a famiglie, imprese e artigiani, venendo incontro alle loro necessità e a quelle della società, attraverso attività di beneficienza e mutualità. Al tempo stesso, ci siamo preparati per far fronte ad un peggioramento della situazione creditizia. Nonostante ciò, grazie al ruolo che la Federazione del NordEst potrà avere, continueremo a lavorare per sostenere lo sviluppo delle nostre comunità di riferimento».
Alla domanda su come le banche della Federazione rispondono alle preoccupazioni delle aziende circa il rincaro del costo del denaro derivante dall’abolizione del tetto agli interessi sui presiti garantiti dallo Stato, Liviero ha riassicurato gli imprenditori: «siamo una realtà solida e a fianco dell’economia locale. Abbiamo margini adeguati per evitare di fare lievitare il costo del denaro, soprattutto in un momento delicato come quello attuale dove è indispensabile accompagnare la ripresa dell’economia».
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