I vertici del mondo politico ed economico italiano si sono confrontati sul tema del traffico attraverso il corridoio del Brennero. L’opinione unanime è che occorrono soluzioni condivise, non divieti di circolazione unilaterali.
La politica dei trasporti sul corridoio del Brennero è un tema controverso e molto discusso di cui il sistema camerale italiano si sta occupando da tempo. Problemi centrali sono i divieti di circolazione discriminatori emessi dal Tirolo, gli effetti degli stessi sul traffico merci che attraversa le Alpi e le misure per renderlo più efficiente e sostenibile.
Il gruppo di lavoro “Brennero” delle Camere di commercio del NordEst ha incaricato la propria società“inhouse” Uniontrasporti, addetta a tutte le questioni legate alla mobilità, di stendere in merito una relazione, che è stata presentata nel corso dell’evento online con 200 partecipanti.
Dopo l’apertura dell’incontro da parte di Carlo Sangalli, presidente di Unioncamere, il ministro alle Infrastrutture Enrico Giovannini ha sottolineato nel suo intervento l’importanza che il Brennero riveste per l’economia italiana: «il Brennero è fondamentale per il futuro dell’economia e dell’Italia. È cruciale che ci sia cooperazione e coordinamento tra i Paesi europei per promuovere uno sviluppo del corridoio del Brenneroche tuteli le prerogative delle industrie italiane e i principi fondamentali dell’UE, come la libera circolazionedelle merci e la concorrenza leale. Per questo sostengo la tesi del sistema camerale secondo cui i divieti unilaterali imposti dal Tirolo non sono conformi al diritto europeo e auspico si trovino soluzioni congiunte a breve termine».
È seguita una breve introduzione di Alberto Zambianchi, presidente di Uniontrasporti e Unioncamere Emilia Romagna. Successivamente Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti, ha presentato la relazione, illustrando le problematiche dei divieti di circolazione del Tirolo, lo stato di avanzamento dei lavori della Galleria di Base del Brebnnero e le proposte alternative elaborate dal sistema camerale per risolvere le criticitàdel corridoio del Brennero.
Anche durante il dibattito, a cui hanno partecipato Thomas Baumgartner (presidente di ANITA – Confindustria), Paolo Borchia (deputato del Parlamento europeo), Claudio Corrarati (presidente di CNA Trentino-Alto Adige), Michl Ebner (presidente della Camera di commercio di Bolzano), Eugenio Massetti (vicepresidente vicario Confartigianato Imprese), Raffaella Paita (presidente della Commissione Trasporti della Camera dei deputati), Mario Pozza (presidente Unioncamere Veneto) e Paolo Uggè (presidente di Conftrasporto – Confcommercio), è emersa la convinzione condivisa che il Brennero è la principale rotta commerciale via terra per l’Italia. Per questo motivo il corridoio riveste una particolare importanza strategica per l’economia italiana.
Durante la discussione, i rappresentanti di economia e politica hanno espresso le loro perplessità sui divieti di circolazione, anche sotto l’aspetto delle politiche ambientali. Ad esempio, sono emerse forti critiche al divieto totale di circolazione notturna previsto per i mezzi pesanti a gasolio di ultimissima generazione. A causa della mancanza di alternative sufficienti e affidabili nelle ore notturne, la logica conseguenza del divieto è la concentrazione dei TIR nelle ore diurne e quindi un aumento delle emissioni.
Inoltre, risulta incomprensibile la discriminazione degli autotrasportatori italiani rispetto a quelli con sedenella così detta “zona nucleo” in Tirolo. Questi ultimi godono di una serie di eccezioni applicate ai vari divieti di circolazione che violano in parte il diritto comunitario.
Nonostante la disapprovazione per le misure unilaterali del Tirolo, i partecipanti sono stati comunque concordi sulla necessità di un impegno comune per garantire un trasporto merci sostenibile su strada e un ragionevole trasferimento delle merci su rotaia. Tuttavia, ciò richiede la disponibilità di una alternativa ferroviaria efficiente e performante e un atto di volontà da parte di tutti gli attori lungo l’asse del Brennero.
La conferenza si è conclusa con le parole di Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle regionie province autonome.
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