Tra le fila della maggioranza di centrodestra trentino che guida la Provincia sta crescendo il malumore, specie per il disinvolto comportamento della Lega del presidente della provincia, Maurizio Fugatti, che si arroga il diritto di nominare al vertice di enti funzionali della Provincia stessa soggetti riferibili a Fratelli d’Italia senza che il partito di Giorgia Meloni li abbia condivisi.
Di più: la Lega concentra le cariche su un’unica persona, Francesca Gerosa, che da ex commissario provinciale di Fratelli d’Italia, ha già cumulato su di sé la carica di consigliere d’amministrazione di Itea Spa – azienda per cui ora è candidata come presidente -, di Autostrada del Brennero Spa, di Rail Traction Company Spa, S.T.R. Brennero Trasporto su Rotaia Spa e Società Autostrade Cispadana. Più poltroneche chiappe disponibili, davvero troppo.
L’ennesima poltrona della Gerosa ha fatto scattare una reazione decisa degli attuali vertici trentini di Fratelli d’Italia, componenti del centrodestra trentino. Il commissario provinciale Adolfo Urso (già vicepresidente del Copasir) ha diffuso un comunicato netto: «in coerenza con quanto abbiamo sempre espresso in ogni occasione, ribadisco che non siano interessati ad alcun tipo di incarico senza che sia prima definito il percorso politico, per noi contano le idee non certo le “poltrone.” Lo abbiamo dimostrato in questi anni a livello nazionale e lo ribadiamo anche oggi a livello provinciale, convinti della necessità che si possa fare di più e di meglio. A noi interessa condividere i progetti di governo non le nomine».
Urso rilancia sul fronte della Lega: «auspichiamo che finalmente si apra un tavolo di confronto nella maggioranza sulle cose da fare insieme nella seconda parte della consiliatura: questo desiderano i nostri elettori che hanno votato nel segno del cambiamento e questo meritano i cittadini della Provincia le cui aspettative vanno esaudite. Se manca questa condivisione sulle cose da fare per il bene del territorio, di chi lavora e produce, non ci interessano altri coinvolgimenti. In ogni caso, daremo come sempre il nostro supporto alla attività della Provincia, con lealtà e trasparenza nei confronti dei nostri alleati, forti del crescente consenso popolare che ci carica di ulteriori doveri nei confronti dei cittadini».
Netto anche il gruppo consiliare dei “meloniani” in Consiglio provinciale di Trento: «l’incarico in via di ufficializzazione a Gerosa non potrà essere attribuito in alcun modo a Fratelli d’Italia» afferma il capogruppo Claudio Cia che rincara sottolineando come «quella nomina non ci appartiene. Voglio sottolineare con fermezza la nostra totale estraneità a questa nomina. Non intendiamo partecipare al gioco delle poltrone e l’eventuale nomina di Gerosa senza l’avvallo di Fratelli d’Italia ma computata in quota del partito non potrà che raffreddare i rapporti già tesi nel centrodestra trentino».
Insomma, per la Lega trentina lo scenario diventa decisamente delicato perché senza l’appoggio dei tre consiglieri di Fratelli d’Italia (due dei quali provenienti dalle proprie fila), in maggioranza ma fuori dalla giunta, il primo governo di centrodestra trentino dell’Autonomia speciale traballa e non poco, mettendo in seria difficoltà un governo provinciale che fino ad ora non si è distinto per capacità di reazione alla crisi economica e nelle scelte strategiche di medio-lungo periodo, tanto che i problemi irrisolti vanno ad accumularsi e ad aggravarsi.
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