Dall’UE la nouvelle cusine a base di insetti: autorizzata la tarma della farina

Via libera alla commercializzazione dopo il parere dell'Efsa. Centinaio: «dalla carne sintetica agli insetti? Di male in peggio. Difendiamo eccellenze “Made in Italy”». Dreosto: «decisione assurda».

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La tarma della farina: il nuovo alimento a destinazione umana sdoganato dalla UE.

Le larve essiccate del coleottero Tenebrione mugnaio, note anche come tarme della farina, sono il primo insetto a ricevere l’autorizzazione Ue per la commercializzazione in Europa come alimento umano.

Gli Stati membri hanno approvato la proposta di regolamento preparata dalla Commissione europea dopo il parere dell’Autorità per la sicurezza degli alimenti (Efsa) e la decisione sarà pubblicata in Gazzetta Ue nelle prossime settimane.

Il nuovoalimento” (secondo la definizione Ue) potrà essere immesso in commercio come snack, con l’insetto essiccato intero, oppure come farina, ingrediente per prodotti alimentari. L’autorizzazione stabilisce requisiti di etichettatura specifici per quanto riguarda l’allergenicità, visto che l’Efsa ha indicato che il consumo dell’insetto può portare a reazioni nei soggetti con allergie preesistenti a crostacei e acari della polvere.

La decisione formale della Commissione europea sarà adottata nelle prossime settimane e fa parte della strategiaFarm to Fork”. Il piano d’azione Ue 2020-30 per i sistemi alimentari sostenibili identifica gli insetticome una fonte di proteine a basso impatto ambientale che possono sostenere la transizioneverde” della produzione.

Al momento sono undici le domande per insetti come nuovi alimenti all’esame dell’Efsa. E la legislazione nazionale, che per ora non autorizza gli insetti come alimenti, ma solo come mangimi, si dovrà adeguare. Qualcosa si sta già muovendo sul fronte dei mangimi. Le idee su cui stanno lavorando poche start-up in Italia anno dall’allevamento di larve di mosche per produrre crocchette per cani, all’uso delle tarme della farina per realizzare mangimi ad alto tenore proteico per le galline ovaiole. E non manca chi pensa di lanciare una linea di grilli commestibili 100% “Made in Italy”.

«La maggioranza degli italiani, il 54%, considera gli insetti estranei alla cultura alimentare nazionale e non li porterebbe mai a tavola» dice Coldiretti.

Dubbi dal sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio: «prima la carne sintetica, adesso gli insetti. Se la sostenibilità per Bruxelles significa questo, purtroppo non possiamo che manifestare molti dubbi. In questo si concretizza la strategiaFarm to fork” per la transizione verde? Nell’individuare gli insetti come una fonte proteica alternativa, penalizzando invece la zootecnia, trattata come causa di tutti i mali, non si comprende bene in base a quale evidenza scientifica. Non posso che esprimere profonde perplessità. Ancora una volta la strategiaFarm to forknon mi trova d’accordo, così come è stato per il “Nutriscore”, un sistema a semaforo fuorviante che penalizza prodotti come l’olio d’oliva o il Parmigiano Reggiano a vantaggio di bibite gassate e cibi panati. È difficile pensare che nel paese simbolo della Dieta Mediterranea – patrimonio Unesco – ci si possa cibare di insetti. Il nostro impegno è nella difesa delle tantissime eccellenze agroalimentari del nostro paese, che fanno grande il “Made in Italy” nel mondo».

Sulla stessa lunghezza d’onda l’europarlamentare friulano della Lega, Marco Dreosto: «in questi giorni c’è stato il primo via libera all’utilizzo per l’alimentazione umana di un insetto intero, nello specifico la tarma della farina. L’Unione europea dovrebbe impegnarsi di più a difendere le produzioni tradizionali e di qualità, invece di aprire al consumo di insetti. Non è accettabile che da un lato si inseriscano questi prodotti nell’offerta alimentare europea, mentre dall’altro vengono osteggiate le eccellenze gastronomiche italiane tramite la richiesta di impiego di etichettature a semaforo come il “Nutriscore”».

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