26 aprile: riapertura delle attività chiuse tra pranzi all’aperto e coprifuoco

In Alto Adige con il “Corona-pass” si pranza e si cena anche all’interno. A Venezia manifestazione di Fd’I contro la chiusura alle ore 22.00.

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La data del 26 aprile è cerchiata sul calendario da parte di tantissimi operatori economici che da ora possono riaprire gran parte delle attività, da quelle della ristorazione a quelle commerciali e dello sport, anche se la situazione è tutt’altro che rosea: a pesare negativamente, i vincoli agli affollamenti, alla possibilità di consumare solo al banco o all’esterno ai bar, al pranzo e cena solo all’esterno nei ristoranti, al coprifuoco fissato alle ore 22.00 per tutte le attività.

Proprio contro la fissazione alle ore 22.00 del coprifuoco, Fratelli d’Italia ha manifestato con un flash-mob a Venezia all’insegna dello sloganIl coprifuoco è una follia”. Alla manifestazione in Piazzetta Pellicani a Mestre hanno partecipato i massimi esponenti del partito, tra i quali il senatore Luca De Carlo, il capogruppo in Regione Veneto, Raffaele Speranzon, l’assessore Francesca Zaccariotto, i consiglieri comunali Maika Canton e Francesco Zingarlini, il coordinatore comunale di Venezia, Fabio Raschillà e i presidenti dei circoli cittadini, Nicola Santarello ed Helenia Barban. 

Il partito di Giorgia Meloni è sceso nuovamente tra la gente per protestare contro le scelte del Governo Draghi: dopo il “Se mi chiudi, non mi chiedi”, questa volta nel mirino finisce la proroga del coprifuoco dalle 22.00 alle 5.00, «una misura incostituzionale, che limita le libertà individuali e di impresa, contro la quale solo Fratelli d’Italia ha alzato la voce votando contro il provvedimento – sottolinea il coordinatore regionale del partito, Luca De Carlo -. Abbiamo sempre mantenuto la nostra coerenza: mentre altri si riempiono solo la bocca, noi siamo stati gli unici a bocciare formalmente il provvedimento». 

De Carlo sottolinea poi l’incostituzionalità della misura «che chiude in casa i cittadini per scelta politica e senza alcuna evidenza scientifica, come certificano le recenti affermazioni del Comitato tecnico scientifico. È una misura che limita la libertà di movimento dei cittadini e quella di impresa di locali come bar e ristoranti, che vedono ridotte le possibili ore di apertura, già segnate dalla possibilità di servire i clienti solo all’aperto. Una follia, quest’ultima, visto che gli esercizi pubblici hanno investito molto nei mesi scorsi per la riapertura in sicurezza dei locali anche al coperto, e che nonostante questo sono stati costretti per legge a rimanere chiusi per poi vedersi anche chiedere di pagare tributi ed imposte a fronte di fatturati praticamente azzerati; altra situazione che Fratelli d’Italia ha contestato con l’iniziativa “Se mi chiudi, non mi chiedi”». 

«Le misure contenute nel decreto sulle riaperture non sono solo in continuità, ma addirittura peggiori rispetto a quelle previste in passato dal governo Conte – ha detto il capogruppo regionale Raffaele Speranzon -. La proroga del coprifuoco è folle e devastante per il sistema economico e per il turismo; la logica che ispira questo governo pare essere solo quella di tenere reclusa la gente in casa propria. Siamo qui in nome di tutti quegli italiani, cittadini, lavoratori e imprenditori che dicono basta. Pensare di passare un’estate col coprifuoco è un’assoluta follia che determinerà la morte del turismo nel nostro territorio, un vero e proprio colpo di grazia per ristoranti, alberghi, b&b, bar e negozi. Oltretutto, a differenza della scorsa estate, quest’anno abbiamo anche l’arma dei vaccini con i quali nel giro di un paio di settimane saranno messi in sicurezza gli ultra settantenni: nessun alibi quindi per chi vuole segregarci. Il coprifuoco è del tutto inutile per contrastare la pandemia, e ha come unici effetti quelli di limitare le libertà costituzionali e di spostare i flussi turistici verso altre destinazioni. Chiediamo un immediato cambio di rotta del Governo Draghi – conclude Speranzon – così da consentire a cittadini e turisti, in sicurezza e nel rispetto dei protocolli sanitari, di vivere liberamente la bella stagione». 

In gran parte d’Italia, la riapertura dei pubblici esercizi è stata in larga parte ostacolata dal maltempo che ha impedito l’accoglienza degli avventori all’esterno. Così non è stato in Alto Adige dove con il “Corona-Passappena entrato in vigore è possibile pranzare e cenare anche all’interno dei locali pubblici così come entrare ai musei e nei luoghi pubblici. In vista di questa possibilità, a Bolzano i centri tamponi sono stati letteralmente presi d’assalto: chi ha un test negativo, come anche i vaccinati e i guariti, hanno accesso ai locali interni dei ristoranti. Il test negativo viene registrato dall’Azienda sanitaria in una banca dati e il ristoratore con un codice QR lo può scannerizzare e appare una spuntina verde che dà accesso all’esercizio pubblico. 

Dall’Alto Adige in Trentino: qui il governo provinciale punta a minare l’ora del coprifuoco, spostandolo alle ore 23.00 tramite un’ordinanza locale se la richiesta avanzata dalle regioni non sarà accolta dal governo Draghi entro il prossimo giovedì. 

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