Lo studio Todarello & Partners ha ottenuto da parte del Consiglio di Stato la conferma dell’annullamento dei provvedimenti sanzionatori adottati da ARERA per asserite violazioni in materia di unbundling funzionale da parte di un gruppo operante nel settore del gas naturale, con l’azzeramento delle sanzioni comminate per circa 5 milioni di euro.
Le sentenze nn. 2307, 2308 e 2309/2021 della VI Sezione, che confermano la recentissima posizione espressa con la sentenza della medesima Sezione del Consiglio di Stato, n. 584/2021, sono pronunce innovative, che segnano l’inizio di un orientamento destinato a fare da guida in tema di provvedimenti sanzionatori dell’ARERA.
Con le citate decisioni, superando l’idea secondo la quale il termine di conclusione del procedimento sarebbe meramente ordinatorio, il Consiglio di Stato ha sancito un principio di civiltà giuridica, che potrà impedire il dilatarsi dei tempi per la conclusione di procedimenti che – anche nella prospettiva afflittiva del destinatario della sanzione – potevano terminare a distanza di anni e anni dal fatto censurato dall’Autorità di settore.
Il giudice amministrativo ha condivisibilmente affermato che: “nell’ipotesi in esame la previsione di un tempo procedimentale, la cui determinazione è rimessa all’amministrazione in ragione del singolo caso concreto, è difficile ritenere non debba garantire che il tempo dell’accertamento della violazione sia ravvicinato rispetto a quello della sua punizione”, concludendo quindi che “l’inutile decorso tempo dell’agire amministrativo ridonda in illegittimità del provvedimento sanzionatorio”.
Il Consiglio di Stato, come già il TAR Milano nelle sentenze appellate, ha argomentato la propria posizione a partire dai principi della Corte EDU in relazione alle sanzioni di natura afflittiva, sottolineando che “il processo sanzionatorio (quasi penale) è di per sé una pena” e ritenendo di conseguenza “inaccettabile la oscillazione di comportamenti, in un campo così delicato per operatori economici, imprese e cittadini e in presenza della sempre più pressante domanda del bene giuridico della certezza del diritto”.
In particolare, il Consiglio di Stato ha rilevato che, ai fini della dichiarazione di illegittimità del provvedimento sanzionatorio adottato oltre il termine di conclusione del procedimento, “ciò che conta è l’irragionevolezza della violazione dell’autolimite che in tema di procedimenti sanzionatori, da valutarsi sempre nel contesto, non può che assumere un significato invalidante (alla luce del consueto generale rilievo dell’eccesso di potere da valutarsi ovviamente con rigore nel campo dei procedimenti sanzionatori)”.
Gli operatori possono quindi beneficiare di una più efficace tutela rispetto al tardivo esercizio del potere sanzionatorio, in particolare quando l’Autorità abbia irragionevolmente esteso la durata del procedimento, superando, senza alcuna giustificazione, il termine di conclusione da essa stessa stabilito. E ciò a garanzia della maggior certezza del diritto; elemento, come accennato, che appare fondamentale nell’ambito di un mercato competitivo come quello dell’energia.
Lo studio Todarello & Partners ha assistito con successo le società AGSM Energia S.p.A., AGSM Verona S.p.A. e Megareti S.p.A. con un team composto dagli avvocati Fabio Todarello e Claudia Sarrocco.
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