I vertici della giunta provinciale di Trento hanno presentato alle categorie economiche e sindacali, la manovra di sostegno all’economia trentina e ai lavoratori che inizierà il proprio percorso legislativo nei prossimi giorni, in deciso ritardo rispetto ad altre realtà dell’Autonomia speciale.
La Provincia mette in campo una serie di interventi per aiutare l’economia trentina a rimettersi in moto. Le misure, assieme ai provvedimenti in arrivo dal decreto “Sostegni” sul territorio trentino, consentono di assegnare a imprese e lavoratori 500 milioni di euro. Le risorse provinciali sono pari a 220 milioni di euro, mentre altri 280 milioni di euro arrivano dagli interventi nazionali.
Il disegno di legge che è stato approvato dalla giunta provinciale «vuole dare risposte veloci alle categorie che stanno soffrendo a causa della pandemia. Come Provincia anticipiamo i tempi dell’assestamento di bilancio per intervenire in maniera straordinaria in una fase straordinaria» ha detto il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, precisando che «la volontà è inserire tra gli interventi anche 100 milioni di euro da destinare agli investimenti, con nuovo debito provinciale».
Tra le misure provinciali più rilevanti c’è quella sugli aiuti alle imprese che hanno perso almeno il 30% del fatturato nel periodo 1° novembre 2020-30 aprile 2021 rispetto al corrispondente periodo precedente. In questo caso ci saranno due diverse modalità di sostegno: una per le imprese e gli operatori professionali più piccoli che sarà forfettario, mentre per le imprese e operatori più grandi, si darà un sostegno calcolato sulla base dei costi sostenuti nel semestre considerato.
Previsto poi un intervento da oltre 15 milioni per il sostegno ai lavoratori stagionali del turismo e del commercio che non hanno lavorato o hanno lavorato meno di 90 giorni nel semestre di riferimento. Per le strutture ricettive sarà prevista l’abrogazione della prima rata Imis. Ci sarà poi per tutti i contribuenti il rinvio della prima rata Imis, misura che vale circa 80 milioni di euro.
Sul fronte degli interventi nazionali, pari a 280 milioni di euro complessivi, sono previsti 30 milioni per i lavoratori in difficoltà, sostegni per le aziende e le risorse del fondo montagna che andranno ad aiutare gli impiantisti, i maestri di sci e gli operatori economici legati che insistono sulle aree sciistiche.
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