Autorizzare le imprese di acconciatura ed estetica a riaprire le attività in “zona rossa”, massima determinazione nella lotta all’abusivismo dilagante, aumentare le risorse per i contributi a fondo perduto e rivedere i criteri di assegnazione per evitare discriminazioni: sono le richieste presentate al ministro per gli Affari Regionali e Autonomie, Mariastella Gelmini, da una delegazione delle imprese del settore aderenti a CNA, Confartigianato e Casartigiani, insieme alla simbolica consegna delle 50.000 firme raccolte con una petizione promossa per sollecitare l’intervento del Governo a favore di un comparto che conta oltre 150.000 imprese e più di 300.000 addetti.
Le imprese del settore hanno sempre assicurato la rigorosa osservanza dei protocolli igienico-sanitari e non è un caso che saloni di acconciatura e centri estetici non abbiano rappresentato fonte di contagio. L’organizzazione e le modalità di svolgimento dei servizi di acconciatura ed estetica, inoltre, in virtù del sistema di prenotazione adottato, non provocano assembramenti e consentono di riaprire le attività in sicurezza.
La chiusura delle attività in “zona rossa” alimenta la piaga dell’abusivismo generando gravi danni economici alle imprese regolari già stremate dalla crisi e favorendo la diffusione dei contagi in quanto sono ignorati i protocolli e le misure di sicurezza.
Le Confederazioni inoltre chiedono al Governo di modificare i criteri previsti nel decreto “Sostegni” per l’erogazione dei contributi a fondo perduto. Dall’analisi sulla contabilità delle imprese associate emerge che il 94% delle attività di acconciatura ed estetica ha accusato l’anno scorso una perdita media del fatturato del 25%. Con la soglia del 30% del calo dei ricavi soltanto 28 imprese su 100 potranno accedere al contributo, una evidente discriminazione nei confronti di migliaia di imprese. Ampliare la platea dei beneficiari e incrementare la dotazione di risorse per gli indennizzi rappresentano l’unica risposta allo stato di incertezza e di malessere delle imprese e per scongiurare la condanna a morte di molte attività.
Oltre alle categorie del mondo dell’artigianato, anche quelle appartenenti al mondo di Confindustria, come Cosmetica Italia, è stata ricevuta dal neo responsabile delle Attività produttive della Lega e capogruppo nella Commissione bilancio della Camera, Massimo Bitonci.
«Raccolgo l’appello del presidente di Cosmetica Italia, Renato Ancorotti, per favorire una rapida riapertura delle attività attualmente chiuse – afferma Bitonci -. Serve urgentemente uno nuovo tavolo istituzionale e siglare un nuovo protocollo che consenta a parrucchieri ed estetisti di tornare a lavorare».
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