L’autotrasporto inizia l’agitazione per il malcontento dilagante

Uggé: «le manifestazioni si estendono a macchia d'olio, la situazione è seria». Convocata l’assemblea nazionale Fai.

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autotrasporto Conftrasporto-Confcommercio e Anita lamentano la criticità dell’autotrasporto merci autotrasporto tir camion colonne

L’autotrasporto in Italia è in condizioni critiche e le manifestazioni di protesta, spesso spontanee, non si contano. «La situazione è seria» afferma Paolo Uggè, presidente della Federazione degli Autotrasportatori Italiani (Fai) che aderisce a Conftrasporto-Confcommercio, elencando le piazze del malcontento: «a Roma, davanti al Parlamento, e poi a Napoli, Milano, Torino, mentre in diversi comuni del Bresciano sono annunciate dimostrazioni nelle prossime giornate. Lavoratori e imprenditori si stanno organizzando per indire momenti di protesta. Il grido è uno solo: “Adesso Basta!”».

Per Uggè «nei trasporti e nella logistica non sono ripresi i confronti tematici sulle singole categorie. Il ministro alle Infrastrutture e alla mobilità sostenibili, Enrico Giovanni, convoca riunioni fiume, e ciò è positivo, ma se non vengono affrontati i temi specifici, anche perché i viceministri e sottosegretari non sembra abbiano ancora ricevuto deleghe e le richieste avanzate dall’autotrasporto non sono state ancora considerate, il rischio che la categoria assuma azioni di protesta spontanea è fortemente presente». 

Il malcontento tra la categoria è forte: «dall’autotrasporto siciliano a quello che opera nei trasporti internazionali, eccezionali, agli operatori ai quali vengono tassati i ristorni assegnati loro per i danni subiti per le conseguenze derivanti dalla situazione generatosi a Genova dopo il crollo del ponte Morandi, c’è un forte disagio – spiega Uggè -. Per non parlare della tassa che viene chiesta alle imprese del settore per mantenere l’Autorità dei trasporti, introdotta con un colpo di mano nel decreto legge su Genova, pur se estraneo per materia, e soprattutto perché il settore del trasporto merci su gomma non è regolamentato, fino ad arrivare ai paventati tagli sulle risorse destinate al settore. Senza un confronto, la protesta sarà inevitabile».

La Federazione degli autotrasportatori italiani ha più volte evidenziato il rischio che, senza una attenta gestione, prima o poi la categoria, definita eroica a inizio emergenza e oggi ignorata, avrebbe assunto iniziative, anche in forma autonoma. Richieste di attenzione che però sono state trascurate.

Dopo innumerevoli segnali di insofferenza verso l’esecutivo e numerose richieste di messa in stato di agitazione da parte di operatori associati, Fai-Conftrasporto ha deciso di convocare l’assemblea generale che sarà indetta nei prossimi giorni.

«Il passo successivo sarà l’apertura alle federazioniconsorelle” per definire una posizione il più possibile unitaria – prosegue Uggè -. Il Paese ha bisogno di molte risposte, ma non può subire le conseguenze di iniziative di protesta dell’autotrasporto. O si avvia un confronto in tempi brevi, o la responsabilità non potrà che ricadere su chi, avendone la responsabilità, nulla ha fatto per superare le difficoltà evidenti nelle quali si trova un comparto essenziale per l’economia nazionale».

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