Basta chiusure inutili! La pazienza è finita e domani le cose potrebbero pure andare peggio, in quanto ora è prioritario guadagnare qualche soldo per potere soddisfare bisogni primari come un pasto – e la presenza di molti ex esponenti della piccola borghesia commerciale e del lavoro autonomo alle mense della Caritas ne è un triste esempio concreto – riaprendo al più presto le attività chiuse per decreto da personaggi che mai hanno rischiato in proprio o lavorato. Come accade, purtroppo, per tanti, troppi esponenti della politica odierna.
La lente de “Lo Schiacciasassi” esamina i fatti accaduti ieri in numerose città italiane, con molteplici manifestazioni spontanee di piazza e blocchi alla circolazione stradale messi in atto da negozianti, baristi, ristoratori, sportivi, lavoratori dello spettacolo e tanti altri ancora esasperati dall’impossibilità di lavorare e di guadagnare il minimo per assicurare la sussistenza propria e della loro famiglia.
Il problema è noto: una classe politica scriteriata e del tutto staccata dalla realtà della gente comune ha pensato bene di bloccare la diffusione della pandemia da Covid-19 imponendo assurde chiusure inutili alle attività commerciali, professionali, artigianali, di servizio, ecc. fregandosene delle conseguenze dirette di una simile decisione, ad iniziare dal crollo della redditività e della capacità di guadagno delle persone interessate. A tutti costoro poco o nulla è stato garantito dallo Stato a fronte di una decisione che si sta rivelando infondata e inefficace.
Parallelamente, a tutti i protetti della politica delle sinistre (ancora) al governo ci si è premurati di stabilire casse integrazioni, blocco dei licenziamenti, reddito di cittadinanza. Due pesi, due misure alla faccia dell’uguaglianza e del diritto al lavoro stabilito dalla Costituzione.
La conseguenza di un simile modo di gestire la cosa pubblica e l’economia è stato evidenziato dall’Istat che, da febbraio 2020 a febbraio 2021, ha registrato il calo di quasi un milione di posti di lavoro. A farne le spese, gran parte dei lavoratori a termine non confermati, quelli stagionali e, soprattutto, ben 355.000 ex lavoratori autonomi costretti alle chiusure inutili.
Se a questi dati drammatici ci si mettono anche i numerosi studi che confermano come la chiusura delle attività e il confinamento non sia servito a nulla per contenere la diffusione della pandemia, salvo causare epocali danni sociali ed economici, la misura è colma. E non ci si stupisca se la gente è sempre più incazzata e chiede ai responsabili di questo sfracello di trarne le conseguenze, ad iniziare da due ministri della sinistra come Roberto Speranza e Andrea Orlando, rispettivamente ministri alla sanità e al lavoro.
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