Tra le proteste delle Partite Iva Veneto, Marche e Trentino tornano “zona arancio”

Parziale sollievo da parte delle categorie. Bertin: «un passetto verso la risurrezione». Manifestazione degli esercenti a Trento.

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protesta delle partite iva

Tra varie proteste delle Partite Iva che manifestano contro le chiusure, il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, firmerà nuove ordinanze che andranno in vigore dopo i tre giorni di “area rossa” nazionale previsti per il 3, 4 e5 aprile. A partire da martedì 6 aprile Marche, Veneto e Trentino passano in “zona arancio” dopo settimane di “zona rossa”.

«Non è la “resurrezione” alla quale tutti agogniamo, ma è pur sempre un passo nella giusta direzione – afferma il presidente di Confcommercio Veneto, Patrizio Bertin -. L’importante è che la progressione, da adesso in avanti, sia effettivamente una progressione che non deve più conoscere arretramenti. Solo in questo modo la tensione che si è accumulata nelle nostre imprese potrà essere stemperata evitando così uno scivolamento verso lo scontro sociale che è ciò che bisogna evitare a tutti i costi». 

Con il cambio di colore, abbigliamento, oreficerie, mobili, casalinghi e i mercati potranno tornare in attività, mentre per bar e ristoranti proseguiranno a ritmo ridotto. 

protesta delle partite iva
Il corteo di protesta delle Partite Iva sfila per le vie di Trento.

Intanto, a Trento le proteste delle Partite Iva in piazza si sono materializzate con corteo di esercenti. Circa 300 ristoratori, albergatori, baristi, titolari di piccole imprese attive nel settore dei servizi alla persona, commercianti al dettaglio e all’ingrosso, addetti del settore turistico e del benessere e artisti da tutta la provincia hanno sfilato nel capoluogo fino a giungere sotto la sede del governo dell’Autonomia speciale e poi sotto la sede del Commissario di Governo per manifestare contro le limitazioni imposte a livello nazionale per il contenimento della pandemia e per chiedere l’apertura di tutte le attività economiche a partire dal prossimo 6 aprile.

I manifestanti, al grido di “libertà”, sfoggiando numerosi manifesti e pure una bara di cartone a testimoniare le difficoltà del settore hanno organizzato un assembramento – nel rispetto delle regole antipandemiche – sotto le finestre della Provincia, facendo scendere il presidente dopo una serie di invocazioni a non fuggire il confronto con i manifestanti. Cosa che dopo reiterate insistenze è avvenuta, con l’assicurazione che farà tutto per sostenere le legittime esigenze dei manifestanti. Cosa ribadita anche dal Commissario, il prefetto Sandro Lomardi.

«Fugatti e Lombardi hanno detto di essere al corrente della grave situazione in cui versiamo come esercenti – ha detto la portavoce dei manifestanti, Patrizia Ortolani – e ci hanno chiesto di mantenere la calma e di pazientare ancora, per evitare che i contagi tornino a salire. Ad entrambi abbiamo espresso chiaramente la volontà di tornare a lavorare dopo Pasqua».

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