L’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Pordenone, per la prima volta dalla sua fondazione, si è costituito parte civile con l’avvocato Alberto Rumiel, presidente dell’Ordine Forense di Pordenone, nel procedimento penale a carico di un presunto abusivo della professione, il signor D. A., un fiscalista pordenonese che dal 2004 al 2018 avrebbe esercitato l’attività riservata ai dottori commercialisti, senza essere iscritto nel relativo Albo professionale.
“Si chiamano Commercialisti solamente i professionisti che sono iscritti all’Ordine – dichiara Michela Colin presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Pordenone – C’è forse qualcuno che vorrebbe essere il passeggero di un aereo in mezzo ad una turbolenza e pilotato da qualcuno senza il brevetto di volo? Nessuno, ritengo. Allo stesso modo, nel contesto della attuale turbolenza economico-finanziaria, è fondamentale per tutto il sistema socio-economico, composto da privati cittadini, imprese, istituzioni e istituti di credito, trovare un punto di riferimento nei professionisti la cui competenza è certificata da un esame di Stato e mantenuta nel tempo dall’obbligo di un aggiornamento professionale continuo. I Commercialisti sono uno di questi punti di riferimento, perché, oltre a mettere a disposizione le proprie competenze certificate e la propria professionalità al fianco dei clienti, sono anche soggetti all’obbligo di un’assicurazione professionale a tutela dei propri assistiti, ed al controllo del consiglio di disciplina che vigila sulla correttezza del comportamento professionale. Per questi motivi è importante verificare di essere assistiti solo da Commercialisti iscritti nell’Albo.”
“Quando una professione che comporta importanti responsabilità come quella del Commercialista – conclude Colin – è svolta da soggetti che non possiedono i requisiti previsti dalla legge, si verifica un danno per la collettività e per l’intera categoria professionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Esercitare una professione riconosciuta dallo Stato senza averne i requisiti, infatti, rappresenta, oltre che un reato, anche una forma di concorrenza sleale nei confronti degli iscritti nell’Albo che, per poter lavorare e stare sul mercato, devono sottoporsi ad un esame per conseguire l’abilitazione e dimostrare, ogni anno, di mantenere i requisiti di onorabilità professionale su cui l’Ordine vigila costantemente. Senza dimenticare che i Commercialisti devono obbligatoriamente mantenere aggiornate le proprie competenze professionali attraverso la formazione professionale continua. Si tratta di caratteristiche che rappresentano una forma di tutela e garanzia per i clienti.”
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