Fondo sviluppo e coesione: al Veneto 253 milioni di euro per l’emergenza Covid-19

Zaia: «obiettivo dare risposte a persone, famiglie, lavoratori e imprese e favorire la ripresa».

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La Giunta regionale del Veneto ha approvato la delibera presentata dal presidente Luca Zaia, in cui vengono varate le misure da attuare con le risorse nazionali del Fondo sviluppo e coesione (FSC) assegnate al Veneto per dare continuità alla programmazione del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e del Fondo Sociale Europeo (FSE) in un’ottica di crescita sostenibile del sistema socio-economico veneto.

Le risorse della politica di coesione veneta, del FESR e del FSE, per un valore complessivo di 253,7 milioni di euro con l’accordo con il Governo del luglio scorso sono state – già a partire dal giugno 2020 – destinate a una serie di interventi di contrasto agli effetti della pandemia su quattro priorità: emergenza sanitaria, attività economiche, lavoro, sociale.

«L’obiettivo è assicurare più risposte possibili alle persone, alle famiglie, ai lavoratori e alle imprese colpite da questa crisi – sottolinea Zaia -. Immediatamente, dopo i primi provvedimenti nazionali in materia di contenimento e gestione dell’emergenza, prendendo atto delle prime modifiche al quadro normativo europeo che hanno introdotto maggiori flessibilità nell’utilizzo di questi fondi, come Regione abbiamo subito adottato le prime linee di indirizzo per trasferire tutte le risorse disponibili. Con le risorse dei programmi operativi regionali FESR e FSE 2014-2020 è stata data una risposta immediata agli effetti dell’emergenza a favore del sistema socio-sanitario, delle attività economiche, dei lavoratori e delle famiglie. Con l’accordo Governo-Regione, poi, firmato a luglio 2020 si è giunti ad una riprogrammazione vera e propria in risposta alla crisi pandemica che ci consente tra l’altro, con risorse nazionali, di proseguire la strategia di sviluppo sostenibile che avevamo previsto per il Veneto».

Ora, grazie alle modifiche regolamentari adottate dalla Commissione europea, insieme alle norme contenute nel Decreto Rilancio, «come Regione Veneto abbiamo riprogrammato 119,7 milioni di euro del FSE e 134 milioni di euro del FESR – prosegue Zaia -. È un risultato che pone in evidenza un lavoro di assoluta responsabilità e consapevolezza del momento storico, ma anche il raggiungimento di un obbiettivo rilevante. Il Veneto, infatti, aveva un minor margine di riprogrammazione essendo tra le regioni più efficienti a livello nazionale nell’impiego dei fondi europei. Con la firma dell’accordo ci siamo, inoltre, assicurati la disponibilità di risorse nazionali del Fondo Sviluppo e Coesione per continuare a sostenere la crescita del nostro territorio».

Le nuove risorse del Fondo Sviluppo e Coesione assegnate al Veneto in forza dell’accordo sono suddivise in specifiche aree tematiche del cosiddetto Piano sviluppo e coesione, del valore di oltre 253 milioni di euro e corrispondente alle risorse dei fondi europei riprogrammate per l’emergenza: Ricerca e innovazione, 14,5 milioni di euro; Digitalizzazione, 21,9 milioni di euro; Competitività imprese, 44,8 milioni di euro; Energia, 27 milioni di euro; Ambiente, 4,7 milioni di euro; Trasporti e mobilità, 6,4 milioni di euro; Lavoro e occupabilità, 46,5 milioni di euro; Sociale e salute, 39,8 milioni di euro; Istruzione e formazione, 44 milioni di euro, Capacità amministrativa, 4 milioni di euro.

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