Friuli Venezia Giulia, al via aiuti ad attività in crisi da 500 a 10.000 euro

Bini: «nuovo intervento da 24,1 milioni di euro a sostegno delle attività nelle zone arancione».

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Con il continuo alternarsi di aperture e chiusure delle attività economiche a seconda del mutamento della gravità della pandemia da Covid-19, il Friuli Venezia Giulia corre ai ripari varando nuovi aiuti ad attività in crisi per 24,1 milioni di euro.

«Di fronte a questo ulteriore sforzo richiesto ai cittadini e alle imprese la Regione non poteva far mancare il proprio immediato supporto – ha detto l’assessore regionale alle attività produttive e turismo, Sergio Emidio Bini -. Il provvedimento ristori approvato oggi in via preliminare dalla Giunta regionale tiene conto, per bar e ristoranti, delle diverse limitazioni attualmente imposte alle province di Udine e Gorizia rispetto a Pordenone e Trieste, differenziando gli importi. È evidente però che qualora il ministero della Salute decretasse la zona arancione per tutto il Friuli Venezia Giulia i ristori saranno adeguati per tutto il territorio regionale».

La delibera sarà approvata in via definitiva «soltanto dopo l’ulteriore importante passaggio all’esame della competente commissione consiliare che si riunirà martedì 9 marzo», ha ricordato Bini presentando il provvedimento che si incardina sulla LR 1/2021 che prevede l’attivazione di ulteriori contributi a favore degli operatori economici.

I beneficiari del contributo sono soggetti che, in conseguenza del perdurare della situazione pandemica e dei conseguenti provvedimenti di restrizione o chiusura delle attività, hanno subito una perdita del fatturato uguale o superiore al 20% confrontando l’importo medio mensile del fatturato al 31 dicembre 2019 con l’importo medio mensile del fatturato al 31 dicembre 2020. I soggetti beneficiari devono avere sede legale o sede secondaria o unità locale in Friuli Venezia Giulia ed essere iscritti al registro delle imprese (tranne che per guide turistiche, bed and breakfast e maestri di sci, per i quali valgono le iscrizioni ai rispettivi albi o elenchi riconosciuti dalla Regione).

Gli importi degli aiuti alle attività in crisi variano a seconda delle categorie individuate con i codici Ateco. In generale, a commercio al dettaglio e commercio ambulante vanno 1.000 euro; ad agenti e rappresentanti di commercio dell’alimentare e tessile 500 euro; a fabbricazione e confezionamento legati all’abbigliamento 700 euro; alla filiera eventi (congressi, matrimoni, cerimonie) vanno contributi tra 700 euro e 1.400 euro. Alla filiera del trasporto persone, agenzie viaggio e guide vanno ristori di 700 euro o 4.500 euro (l’importo massimo è per agenzie di viaggio e tour operator); per la filiera della pubblicità (che include ad esempio agenzie di pubblicità, servizi di marketing, traduzione e interpretariato) il taglio del contributo è di 700 euro.

Una maggiore specificazione è data alla filiera Ho.Re.Ca. a cui vanno ristori per importi variabili tra 1.000 e 10.000 euro. Viene introdotta una differenziazione negli importi per bar e ristoranti a seconda della fascia di rischio di appartenenza. I bar e ristoranti in zona arancio delle province di Udine e Gorizia avranno contributi pari a 2.000 euro (bar) e 2.500 euro (ristoranti), mentre quelli di Pordenone e Trieste di 1.400 euro (bar) e 1.800 euro (ristoranti). Qualora, come specificato da Bini, la regione venisse interamente classificata in zona arancione gli importi verranno uniformati. I ristori più alti nel settore alberghiero sono attribuiti agli alberghi di montagna con una differenziazione in base alla capienza: 4.500 euro per alberghi fino a 30 posti letto, 7.000 euro per capienza da 31 a 60 posti letto e 10.000 euro per capienza superiore ai 60 posti letto. Nel resto della regione, per le medesime fasce di capienza, i ristori riconosciuti agli alberghi sono rispettivamente di 2.500 euro, 5.000 euro e 8.000 euro. 

Infine, nel settore sportivo vengono ristorati con 1.500 euro i gestori di palestre, piscine e i maestri di sci. Questi ultimi devono risultare iscritti all’albo del Collegio dei maestri di sci per l’anno 2021 e risultare in possesso di uno di questi requisiti: per i soci delle scuole di sci autorizzate avere conseguito un reddito superiore a 2.500 euro (si fa riferimento al quadro RH della dichiarazione dei redditi 2020 per il 2019) o, per i professionisti individuali, essere in possesso di partita IVA nel 2020 e 2021.

Possono presentare domanda per gli aiuti ad attività in crisi le imprese risultanti attive alla data del 23 febbraio 2020 e ancora attive alla data di presentazione della domanda a valere sulla linea contributiva. Le imprese stagionali possono presentare domanda anche se sono nel periodo di inattività. Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 8 del 18 marzo fino alle ore 20 del 29 marzo tramite il sistema Istanze on line a cui si accede dal link pubblicato sul sito istituzionale della Regione, dove si possono scaricare anche i moduli e trovare informazioni e approfondimenti su come compilare la richiesta.

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