Scadenze fiscali: arriva in extremis la proroga della “rottamazione-ter” e del “saldo e stralcio”

Interessa le cartelle esattoriali d’importo inferiore ai 5.000 euro in scadenza al 1° marzo. CNA: «i nuovi termini siano coerenti con emergenza sanitaria». Bitonci: «serve semplificare e cancellare tutti i debiti di importo ridotto».

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Imu scadenze fiscali
L'ex sindaco di Padova, Massimo Bitonci, vince contro lo Stato.

A poche ore dalle scadenze fiscali per il versamento delle rate 2020 della “rottamazione-ter” e del “saldo e stralcio” delle cartelle esattoriali di importo inferiore ai 5.000 euro, nonché della prima rata 2021 della “rottamazione-ter”, in scadenza 1° marzo, è intervenuto all’ultimo secondo utile il ministero dell’Economia e delle finanze con l’ennesimo rinvio.

A mezzo comunicato stampa, il MEF ha anticipato l’emanazione di un prossimo provvedimento che rinvia le scadenze fiscali del 1° marzo per il pagamento delle rate della “rottamazione-ter” (artt. 3 e 5 del D.L. n. 119/2018) e del “saldo e stralcio” (art. 1, commi 190 e 193, L. n. 145/2018) senza però fissare una nuova scadenza di pagamento.

Tale termine riguarda le rate del 2020 ancora non versate a cui si aggiunge la prima rata del 2021, per chi ha aderito alla definizione agevolata. 

Il comunicato del MEF garantisce la non applicazione di sanzioni per i circa 1,2 milioni di contribuenti per i versamenti effettuati nei limiti del differimento che sarà disposto dall’emanando decreto.

«Auspichiamo che il nuovo termine di versamento conceda una tregua ai contribuenti in linea con i tempi di evoluzione dell’emergenza per dare respiro alle imprese che si dibattono nelle persistenti difficoltà finanziarie – afferma la Cna –. Ci aspettiamo che, al termine del periodo di sospensione, sia disposta la possibilità di rateizzare le somme da versare per mettere le imprese nelle condizioni di adempiere».

Sul tema del rinvio in extremis delle scadenze fiscali interviene anche Massimo Bitonci, commercialista padovano e già sottosegretario al MEF: «credo che il sistema sia giunto ad un bivio. Con oltre 50 milioni di atti e cartelle esattoriali già scadute e continuamente prorogate, molte delle quali riguardano posizioni che non possono più essere onorate per la morte dei destinati o per il fallimento delle aziende, bisogna prendere atto che è necessario cancellare da subito tutte le richieste non più liquidabili. Non è possibile continuare a rinnovare posizioni insostenibili. Così come non è possibile continuare a prorogare scadenze a danno di cittadini ed imprese che, con la crisi economica causata dalla pandemia e dagli obblighi di chiusura, non hanno più liquidità sufficiente nemmeno per vivere». 

Per Bitonci «è necessario provvedere ad una “pace fiscale 2”, portando avanti la proposta di legge che ho già depositato alla Camera e che attende solo di essere discussa e approvata velocemente per fare chiarezza e dare respiro a cittadini ed aziende». 

La proposta di Bitonci prevede la “rottamazione quater” delle cartelle esattoriali al 31 dicembre 2019 senza sanzioni ed interessi e rateizzate in 10 anni; lo stralcio delle minicartelle fino a 1.000 euro al 31 dicembre 2015; il saldo e stralcio per imprese e famiglie in difficoltà economica acclarata; la chiusura del contenzioso e liti pendenti con il pagamento di una somma forfettaria a stralcio e, infine, la “pulizia” del magazzino fiscale, che ha ormai superato i 1.000 miliardi, dalle poste inesigibili.

«Credo sia orma indispensabile attivare un nuovo rapporto tra il fisco e contribuenti attraverso la transazione fiscale ed accertamento con adesione a regime» conclude Bitonci.

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