L’amministratore delegato del Trieste Airport, Aeroporto del Friuli Venezia Giulia Spa, Marco Consalvo, nel corso dell’audizione in IV Commissione consiliare, presieduta da Mara Piccin (FI), riunita in modalità telematica e allargata ai consiglieri della I Commissione, ha reso noto i risultati preliminari dell’esercizio 2020: «l’anno è stato archiviato con un meno 73,3% in quanto a traffico di passeggeri. Ciononostante, abbiamo tenuto molto bene, soprattutto in rapporto agli altri aeroporti. La chiusura di anno, infatti, evidenzia un margine operativo lordo positivo di 400.000 euro, dato forse unico in Italia. Il calcolo degli ammortamenti, degli oneri finanziari e delle tasse indica invece una perdita di circa 1,5 milioni di euro».
«Avendo acquisito una solidità finanziaria importante, abbiamo aperto alcune linee di credito – ha dettagliato Consalvo – per un piano di resilienza da 13 milioni per tre finanziamenti differenziati. Gli investimenti, tra il 2016 e il 2019, sono stati di 40 milioni, 26 di quali in autofinanziamento e 14 in regime di finanziamento pubblico. I 17 milioni per il polo intermodale, per esempio, sono stati suddivisi tra 14 pubblici e 3 autofinanziati. Siamo un’azienda solida».
«Stiamo aggiornando il piano industriale del 2019 – ha ricordato Consalvo – alla luce della pandemia. Il 2020 ha visto un calo complessivo nazionale di 140 milioni di viaggiatori, rispetto ai 190 registrati nel 2019. Dopo alcune settimane positive grazie alla finestra estiva, inoltre, le nuove restrizioni hanno portato al crollo generale fino al -95% del 10 gennaio scorso. Le previsioni internazionali dicono anche che non si ritornerà al traffico pre pandemia prima del 2024-25. Il piano di resilienza, se le condizioni di traffico restassero quelle del 2020, ci consentirà di sopravvivere per tre anni. Abbiamo preso accordi coraggiosi – ha precisato Consalvo – con i sindacati e il personale, attraverso una sorta di referendum, accedendo alla cassa Covid in deroga data dal Governo. Gli altri aeroporti stanno invece esaurendo gli ammortizzatori sociali e si avviano a ristrutturazioni pesanti».
Il piano degli investimenti programmato di Trieste Airport per il quadriennio 2020-23 era di 30 milioni «e oggi lo stiamo riducendo a 18. Ryanair, intanto, ha cancellato tutti i voli di aprile. Fino a maggio, inoltre, le compagnie dicono che sarà impossibile ripartire. Solo allora – questa la previsione – Ryanair riprenderà tutte le 8 tratte. L’obiettivo per l’anno è quello delle 13 destinazioni domestiche. A livello internazionale, invece, Lufthansa metterà in vendita il Francoforte con sei voli a settimana e opererà attraverso Air Dolomiti. Ovviamente, se cesseranno le restrizioni tra regioni».
Oltre a Ryanair c’è anche Alitalia: ci sono «5 voli a settimana, che diventeranno 7 da marzo e due al giorno da aprile. Per risolvere il nodo Linate vorremmo far entrare un altro soggetto in collaborazione con Alitalia. Il primo obiettivo è aumentare l’offerta, ampliando il bacino a Veneto, Carinzia e Slovenia. Un driver importante – ha concluso Consalvo – sarebbe quello della continuità territoriale: il regolamento comunitario lo consentirebbe e, nonostante due bocciature in Parlamento, una pressione bipartisan potrebbe farlo passare. Prezioso anche il bacino delle crociere, visto che Msc e Costa aumenteranno le navi».
Il presidente di Aeroporto Fvg Spa, Antonio Marano, ha invece rimarcato che «lo scenario post pandemico apre grandi opportunità. A partire dalla sostenibilità che ci ha visti primi in Italia a realizzare un polo intermodale, altamente sottoutilizzato. La sinergia con PromoTurismo Fvg va tradotta in un’efficace collaborazione commerciale per la promozione del territorio con un percorso condiviso».
Per l’assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, al termine dell’audizione in IV Commissione del Consiglio regionale del presidente e dell’amministratore delegato di Trieste Airport, Antonio Marano e Marco Consalvo, si è detta complessivamente soddisfatta: «è emerso in maniera evidente che l’effetto pandemico sui flussi di traffico ha colpito anche il nostro aeroporto, ma la gestione scelta per l’operatività dello scalo e le garanzie date ai suoi lavoratori in modalità virtuose sono elementi di cui tutti dobbiamo andare fieri. La situazione odierna ci dice che la scelta di cessione della maggioranza della società aeroporto è stata vincente. In un quadro di incertezza, che vedrà una riapertura solo sui voli domestici – ha aggiunto Zilli -, è doveroso che la Regione continui ad accompagnare un asset, il nostro aeroporto, che opera a vantaggio di tutta la comunità regionale».
L’assessore alle infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, da parte sua, ha insistito sulla necessità di tenere uno sguardo ampio sull’attività dello scalo di Ronchi: «il tema non è solo capire come si muove Alitalia, ma disporre di una strategia generale per il rilancio. In particolare occorre definire le modalità che permettano di portare più persone in Friuli Venezia Giulia in relazione al nostro sviluppo turistico».
«Le prospettive societarie per Trieste Airport – ha concluso Zilli – andranno valutate quando l’aeroporto tornerà in sicurezza e se ci saranno i risultati che tutti auspichiamo: in questa fase delicata è la salvaguardia dello scalo regionale la nostra priorità».
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