Per il rilancio della montagna i comuni montani con Uncem scrivono al presidente Mario Draghi e varano un ordine del giorno, in Giunta o in Consiglio, «per chiedere ristori e indennizzi per il turismo invernale in sofferenza e per chiedere un “Piano montagna” di visione e investimenti, per garantire impegni politici nazionali (e regionali) per tutte le filiere produttive delle Alpi e degli Appennini», spiega il presidente Uncem, Marco Bussone.
Nella lettera inviata dai 3.800 comuni montani a Draghi e ai ministri Massimo Garavaglia (turismo) e Maria Stella Gelmini (affari regionali), per chiedere il rilancio della montagna, gli amministratori locali scrivono «condividiamo la sofferenza degli operatori turistici, degli impiantisti, di tutti i “mestieri della montagna”, di tutti i lavoratori, in particolare “stagionali” che non lavoreranno e necessitano di ammortizzatori. Una sofferenza non nascosta, che i comuni montani condividono».
«Confidiamo il Governo possa definire ristori certi e immediati per le attività economiche in sofferenza e in crisi – proseguono i sindaci -. E metta a terra anche indennizzi. Soluzioni immediate servono anche per tutti i lavoratori rimasti senza reddito. Chiediamo di individuare strumenti di supporto alle imprese, alle persone rimaste senza impiego, e soprattutto nel riaffermare che la Montagna non è “margine dello Stato”, non è periferia o area troppo interna e debole», reclamando l’istituzione di «un sottosegretario alla montagna, un interlocutore per i territori, per gli enti e per le comunità locali».
La proposta di un sottosegretario alla montagna con compiti di coordinare tutte le politiche specifiche per i territori di montagna è stata rilanciata anche dal coordinatore di Forza Italia di Rovereto e dal deputato azzurro altoatesino Michaela Biancofiore, che auspicano «che il presidente Draghi istituisca un sottosegretario con ampie deleghe operative e relativi finanziamenti, magari in capo al neonato ministero del Turismo o degli Affari regionali, per coordinare le politiche riguardanti il turismo e l’economia montana e i servizi pubblici relativi di supporto (trasporti, banda larga, telecomunicazioni e sanità). E’ necessario – scrivono Vegnano e Biancofiore – concentrare ogni sforzo per evitare la morte commerciale delle imprese turistiche e lo spopolamento dei territori, conseguenza diretta dalla crisi del turismo dovuto all’epidemia da Covid-19 e, soprattutto, da scelte sbagliate del governo BisConte. La richiesta scaturisce da indicazioni della base sociale ed economica del Trentino Alto Adige e del territorio lagarino in particolare, che è da sempre uno dei territori più trascurati dalle scelte politiche».
Intanto, sempre a favore delle politiche per il rilancio della montagna, da registrare l’approvazione di un ordine del giorno alla Camera proposto dal deputato azzurro Bellunese, Dario Bond, volto ad equiparare la provincia di Belluno e Cortina alle condizioni fiscali garantite a Campione d’Italia, oltre a misure fiscali di vantaggio per il Casinò di Venezia.
«Per Campione d’Italia sono previsti l’ampliamento e la proroga al 2021 delle agevolazioni Irpef, Ires e Irap introdotte dalla legge di bilancio 2020 – sottolinea Bond -. Inoltre, è stata elevata la misura del credito d’imposta per gli investimenti effettuati. Credo che siano misure utili anche per il territorio Bellunese e proprio per questo ho presentato un ordine del giorno che va in questa direzione. Servono misure di vantaggio fiscale per Cortina e la provincia di Belluno quale sede dei Giochi Olimpici invernali 2026. E servono subito, dopo una stagione invernale mai partita che rischia di lasciare a terra diversi morti in termini di imprese e posti di lavoro».
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