In Alto Adige la diffusione del Covid-19 è lungi dall’essere fermata, mentre si registra il primo caso della variante inglese a Lana e ora l’Azienda sanitaria provinciale ha avviato una serie di test diffusi.
Il rapporto Gimbe documenta una forte crescita dei casi Covid-19 in Alto Adige dove si registra il valore più alto in Italia con un incremento del 10,1%, contro il 5,1% della confinante provincia di Trento.
I casi testati per 100.000 abitanti in Alto Adige sono 1.141, mentre in Trentino 355. Il rapporto positivi e casi testati in Alto Adige è del 62,1% e in Trentino 70,1%. In provincia di Bolzano il 42% dei posti letto sono occupati da pazienti Covid (34% in terapia intensiva), mentre in quella di Trento il 29% (38% in terapia intensiva).
Bassissima – secondo il rapporto Gimbe – è la percentuale di operatori sanitari e socio sanitari vaccinati in Alto Adige (37%), mentre è molto elevata invece la percentuale degli “over” 80 già vaccinati (25%) contro il 4% in Valle D’Aosta e il 2% in Trentino e nel Lazio.
Se in Alto Adige c’è il primo caso sospetto di variante inglese, in Tirolo è allarme rosso per la variante sudafricana. Il governo austriaco sta valutando l’isolamento dell’intero land Tirolo a causa del diffondersi della variante sudafricana. Secondo il ministro alla salute, Rudolf Anschober, «la situazione è seria». La virologa Dorothee von Laer, dell’università di Innsbruck, ha invece chiesto l’isolamento del Tirolo per un mese per evitare «un secondo caso Ischgl».
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