È stato firmato dal ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf), Teresa Bellanova, il nuovo piano produttivo del Consorzio San Daniele Dop, che regola i volumi della produzione del prosciutto San Daniele Dop per gli anni 2021-2023, e contribuisce ad equilibrare l’offerta della domanda del prodotto sul mercato.
Secondo una nota diffusa dal Mipaaf, lo strumento adottato dal Consorzio già dal 2013, con una sperimentazione resa poi ufficiale nel 2015, ha dimostrato in questi anni come la regolazione dell’offerta non sia una restrizione alla concorrenza ma, se applicata in maniera equilibrata, possa assicurare un percorso per garantire la giusta tutela e valorizzazione del prodotto sul mercato.
«Il settore dei prosciutti Dop ha subito quest’anno conseguenze economiche particolarmente pesanti a causa dell’emergenza Covid-19. Siamo intervenuti a più riprese prevedendo importanti misure, come ad esempio gli acquisti pubblici a valere sul Fondo Indigenti e i contributi resi possibili grazie al Fondo Filiere Zootecniche in crisi. Misure che possono essere ancora più incisive se accompagnate da strumenti di regolamentazione dell’offerta attuati in maniera condivisa dal mondo produttivo – afferma Bellanova -. Il nuovo piano produttivo del Consorzio Prosciutto San Daniele Dop, che ho firmato oggi, va in questa direzione. Ci troviamo di fronte a un mercato mai come quest’anno soggetto a così forti condizionamenti esterni, derivanti in particolare dalla chiusura del canale Ho.Re.Ca., e che hanno determinato un andamento fortemente altalenante della domanda».
Per Bellanova si tratta di «un disequilibrio che impatta sull’operatività delle aziende produttrici che si trovano a gestire surplus di prodotto con evidenti rischi sulla tenuta del prezzo. Di fronte a questo scenario, è necessario fare squadra: con i produttori, le aziende, i consorzi. Solo lavorando in modo coeso, come un unico sistema, possiamo costruire prospettive per uscire dalla crisi che continuiamo ad attraversare».
Probabilmente il provvedimento ministeriale dovrebbe essere accompagnato ad una effettiva riduzione del prezzo praticato al dettaglio per venire incontro alle ridotte possibilità economiche della maggioranza dei consumatori: un consistente taglio temporaneo dei prezzi alla vendita potrebbe essere un volano più efficiente per fare ripartire i consumi in modo più omogeneo e constante nel tempo piuttosto che agire sugli acquisti degli ammassi pubblici.
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