In presenza della pandemia da Covid-19 che limita fortemente gli assembramenti come quelli che si verificano in occasione delle celebrazioni religiose natalizie, le Diocesi del Triveneto invitano a rendere praticabile la “terza forma” del rito della confessione, con assoluzione comunitaria e generale, nell’intento di valorizzare la dimensione cristiana del Natale.
La decisione, sentita la Penitenzieria apostolica, è stata presa dai Vescovi della Conferenza Episcopale del Triveneto, che si sono incontrati in videoconferenza per fare il punto su come accompagnare sul piano spirituale e sacramentale le comunità ecclesiali del NordEst in vista del prossimo Natale.
L’assoluzione comunitaria potrà avvenire in un tempo determinato e limitato, dal 16 dicembre al 6 gennaio prossimi, «avendo cura di separare la celebrazione penitenziale comunitaria dalla celebrazione dell’Eucaristia e accompagnando il segno sacramentale con un’adeguata catechesi e opera di formazione».
Secondo le indicazioni dei Vescovi delle Diocesi del Triveneto, andrà messa in rilievo «la straordinarietà della forma adottata per il sacramento, il dono del perdono e della misericordia di Dio, il senso del peccato e l’esigenza di una reale e continua conversione» con l’invito a vivere non appena possibile, il sacramento della confessione individuale.
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