Indagine Iea Timss: gli studenti italiani (maschi in particolare) vanno meglio della media in scienze e matematica

Indagine IEA, buon livello di preparazione degli alunni della IV elementare e in III media. Sud e isole punteggi molto inferiori, ma in miglioramento. Bene gli studenti del NordEst. 

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indagine Iea Timss competenze degli studenti

Secondo l’indagine Iea Timss gli studenti italiani di quarta elementare e di III media raggiungono in matematica un punteggio medio pari a 515 punti, significativamente superiore a quello medio internazionale e simile a quello di altri 12 paesi, tra i quali la Germania, la Svezia, la Polonia, la Bulgaria, la Repubblica Slovacca, la Croazia e la Serbia.

Non solo: l’Italia è uno dei sei paesi in cui i ragazzi vanno meglio delle femmine in scienze (7 punti). In 15 paesi si osserva il risultato opposto, mentre nei restanti 18 non ci sono differenze di genere. Oltre che in Italia, il vantaggio dei ragazzi sulle femmine si osserva in Ungheria (20 punti), Cile (11 punti), Corea e Giappone (10 punti), Portogallo (6 punti).

Tra gli studenti italiani c’è poi un divario più contenuto tra i più bravi e i meno bravi rispetto al divario più ampio che si rileva in Bulgaria o in Serbia, nonostante essi raggiungano lo stesso risultato medio. Tuttavia il punteggio medio degli studenti italiani, pur essendo un indicatore importante che denota una situazione di vantaggio nel confronto internazionale, nasconde in realtà differenze interne alla popolazione: le due macro-aree del Nord e il Centro riportano punteggi che non differiscono in modo significativo dalla media dell’Italia nel suo complesso. Sud e Sud Isole, invece, registrano un punteggio più basso e significativamente inferiore alla media dell’Italia, con un valore, rispettivamente, di 503 e di 498 punti, sebbene queste differenze si stanno attenuando nel tempo. Un’ulteriore smentita dell’asserita unitarietà scolastica propugnata dal ministro siculo all’Istruzione, Lucia Azzolina, che per fare salire la sgarrupata scuola meridionale non trova di meglio che frenare la corsa di quella del Nord che si confronta e supera la media internazionale.

Il Rapporto Timss (Trends in International Mathematics and Science Study), l’indagine internazionale promossa dalla IEA (International association for the Evaluation of Educational Achievement), rileva l’apprendimento della matematica e delle scienze, nelle classi di quarta primaria e di terza secondaria di primo grado. A livello internazionale, cinque paesi dell’Asia orientale hanno ottenuto la media più alta, con Singapore che ha avuto il risultato migliore in assoluto tra tutti i paesi partecipanti a Timss 2019. Seguono Hong Kong SAR, Corea e Taipei Cinese, i cui studenti hanno avuto una media di risultati simile e superiore a quella di tutti gli altri paesi. Gli studenti in Giappone, a loro volta, hanno ottenuto risultati superiori a quelli di tutti gli altri paesi che seguono; così come Federazione Russa e Irlanda del Nord, che hanno ottenuto risultati tra loro simili, si collocano significativamente sopra tutti i paesi successivi.

Complessivamente, 36 paesi hanno ottenuto risultati medi superiori alla media internazionale; 3 paesi si collocano in linea con questo riferimento; 19 sono i paesi che hanno ottenuto invece un punteggio inferiore e compreso tra il minimo 297 (Filippine) e 487 (Nuova Zelanda). 

Gli studenti italiani in IV elementare hanno un punteggio medio di 515, significativamente superiore a quello medio internazionale. E a partire dal 1999, i risultati degli studenti italiani di terza media sono cresciuti nel tempo: la differenza tra il ciclo 2019 e quello 1999 è di 18 punti. 

Gli studenti del IV anno delle scuole elementari ottengono punteggi significativamente più alti in scienze della vita (514) e più bassi in scienze fisiche (502), mentre il punteggio di 507 ottenuto in scienze della Terra non si discosta significativamente da quello medio della scala totale. L’Italia riporta un punteggio medio più alto nel dominio di conoscenza (515), con una differenza significativa di 5 punti dal rendimento nella scala totale (510). Il punteggio medio nel dominio di applicazione (504) è significativamente inferiore rispetto a quello riportato nella scala totale, mentre quello relativo al dominio ragionamento (508) non si discosta in maniera statisticamente significativa da quello della scala totale. 

In Italia il 3% degli studenti raggiunge il livello Avanzato, il 27% almeno il livello Alto, mentre il 71% degli studenti raggiunge almeno il livello Intermedio. Il 95% degli alunni italiani raggiunge il livello Basso. In terza media, nel 2019 non ci sono cambiamenti significativi rispetto al 2011 e al 2015, pertanto i risultati in scienze degli studenti italiani sono sostanzialmente stabili. 

In Italia la differenza di genere in matematica alle elementari è a favore dei maschi che ottengono un punteggio di 12 punti superiore alle delle femmine anche se quest’ultime, almeno in IV elementare, migliorano la loro prestazione rispetto al 2015. La differenza di genere in matematica alle elementari e alle medie è a favore dei maschi che ottengono il punteggio medio di 521 punti contro i 509 delle femmine. 

A livello internazionale nelle scuole medie in 26 paesi non si evidenziano differenze di genere statisticamente significative tra maschi e femmine. In 7 paesi questa differenza è a favore delle femmine e in 6 paesi, tra cui l’Italia, la differenza è a favore dei maschi. In Italia la differenza nel rendimento a favore dei maschi è di circa 12 punti, una delle più alte. Anche in scienze l’Italia è uno dei 6 paesi a livello internazionale in cui i ragazzi – sia alle elementari che alle medie – vanno meglio delle ragazze (8 punti di differenza). I ragazzi italiani in scienze ottengono un punteggio significativamente superiore delle femmine di 7 punti. 

Nei risultati disaggregati per area geografica per la matematica si osserva alle elementari che nel NordEst e Sud Isole le differenze tra maschi e femmine non sono statisticamente significative. Anche il Sud, sebbene la differenza di genere permanga significativa a vantaggio dei maschi, oggi presenta un’incidenza più contenuta (pari a 15 punti di differenza in TIMSS 2019) rispetto al precedente ciclo di indagine (24 punti di differenza in TIMSS 2015). La stessa situazione si osserva in media nelle scuole del NordOvest dove, sebbene la differenza di genere sia ancora significativa, l’attuale svantaggio delle ragazze (-11 punti, nel 2019) risulta comunque dimezzato rispetto al 2015, quando in media 23 punti separavano le performance di bambini e bambine. Il Centro rappresenta un caso anomalo rispetto a questa tendenza e oggi è l’area geografica con la maggiore incidenza della differenza di genere sulla media nazionale (23 punti a favore dei maschi, 18 punti nel 2015). 

«Lo sforzo fatto negli ultimi 12 anni in matematica dalla scuola italiana non è stato trascurabile. Questi dati saranno la base per un nuovo traguardo da raggiungere, per stabilire il traguardo per la ripresa» dopo la chiusura delle scuole e la didattica a distanza sottolineano il dirigente di ricerca Invalsi, Roberto Ricci, ed Elisa Caponera, Co-National research coordinator Timss, alla presentazione dei risultati dell’indagine Iea Timss 2019. 

I numeri dello studio non possono far fare una stima di quanto avvenuto con la didattica a distanza in questi ultimi mesi, ma possono essere un punto di partenza e costituire una sorta di puto di riferimento. Ricci ha spiegato che già a giugno 2021 l’Invalsi potrà dare risposte sull’incidenza della didattica a distanza sull’apprendimento. 

«A questi buoni risultati raggiunti fino al 2019 dobbiamo tornare – ha affermato la presidente di Invalsi, Anna Maria Ajello – sono dati che inducono a sperare bene». Alcuni studi mostrano che in matematica con la didattica a distanza c’è un arretramento maggiore rispetto ad altre materie «questo ci dovrebbe allarmare, è prevedibile che ci sia un danno per l’apprendimento della matematica, lo vedremo alla prossima edizione». 

L’indagine Iea Timss è una delle principali indagini comparative internazionali promosse dalla IEA. Diretta dal Timss & Pirls International Study Center (Boston College), consente ai paesi in tutto il mondo di misurare l’efficacia dell’insegnamento della matematica e delle scienze. Condotta ogni quattro anni dal 1995, è il più esteso nel tempo fra tutti gli studi internazionali sull’istruzione. Nella settima edizione del progetto (2019), hanno partecipato 64 paesi. L’Italia vi partecipa fin dalla prima edizione del 1995. 

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