“Next Generation EU”: per lo sviluppo rurale arrivano ulteriori 8 miliardi di euro

De Castro: «iniezione di liquidità senza precedenti per rilanciare un'agricoltura più sostenibile, resiliente e innovativa».

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sviluppo rurale
Paolo De Castro, coordinatore S&D commissione agricoltura Parlamento europeo.

Al termine di due tornate negoziali, a Bruxelles è stato raggiunto l’accordo sulla mobilitazione dei fondi Next Generation Eu per lo Sviluppo rurale che portano in dote ulteriori 8 miliardi di euro al settore. 

«Un’iniezione di liquidità senza precedenti, oltre 8 miliardi di euro, che si sommano a un anticipo di 2,6 miliardi dei fondi per lo Sviluppo rurale, disponibili già nel 2021 e 2022, per rilanciare un’agricoltura più sostenibile, resiliente e innovativa, dopo l’epidemia del Covid-19» commenta Paolo De Castro, eurodeputato del collegio NordEst e relatore per il Parlamento europeo della parte agricola dello Strumento europeo per la ripresa (Eri).

Secondo De Castro «a fronte delle difficoltà senza precedenti affrontate dal settore agricolo e agroalimentare, l’Unione europea mette a disposizione un pacchetto totale di sostegno alla ripresa di oltre 10 miliardi, con una quota nazionale per l’Italia pari a circa 1,22 miliardi. Si tratta però solo di un punto di partenza, in quanto questi fondi potranno essere co-finanziati con ulteriori risorse nazionali, moltiplicandoli fino a 5 volte nel caso in cui gli Stati membri lo vogliano. Abbiamo voluto dare un chiaro indirizzo verso una ripresa economica nel nome della resilienza, della sostenibilità e della digitalizzazione, e in linea con gli obiettivi delineati dal “Green Dealeuropeo».

Almeno il 55% dei fondi dovrà supportare giovani e piccoli agricoltori, e soprattutto investimenti che promuovano lo sviluppo sociale ed economico delle aree rurali, tramite l’agricoltura di precisione, la digitalizzazione e la modernizzazione dei macchinari, il miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro, la promozione di filiere corte e mercati locali, lo sviluppo di energie rinnovabili, economia circolare e bio-economia, l’accesso alla banda larga. «Per tutti questi investimenti, agricoltori e operatori agro-alimentari potranno essere supportati al 75% delle spese sostenute, rispetto al 40% attuale – sottolinea De Castro -. In più, abbiamo innalzato il livello massimo di aiuto al primo insediamento dei giovani agricoltori dagli attuali 70.000 fino a 100.000 euro».

De Castro evidenzia poi come «la ripresa del settore agricolo possa contemperare sostenibilità ambientale, sociale ed economica, almeno il 37% dei fondi sarà destinato a misure ad alto beneficio ambientale, quali agricoltura biologica, riduzione delle emissioni agricole di gas serra, conservazione dei suoli e potenziamento dell’assorbimento di carbonio, miglior gestione idrica, benessere animale e salvaguardia degli habitat favorevoli alla biodiversità».

Il testo dell’accordo sarà validato dalla plenaria del Parlamento europeo, senza possibilità di modifica, insieme al testo sul regolamento transitorio, che estende l’attuale Pac di due anni, fino al 31 dicembre 2022. Il voto del Parlamento è atteso durante la plenaria di dicembre, in quanto subordinato all’accordo sul futuro Quadro finanziario pluriennale 2021- 2027.

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