L’Alto Adige diventa la prima zona rossa del NordEst con decisione autonoma

Boccia: «bene Bolzano, autonomia responsabile».

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Dalla mezzanotte di domenica 8 novembre scattano nuove misure per il contenimento del Covid-19 in Alto Adige che diventa la prima zona rossa del NordEst a seguito dell’entrata in vigore della nuova ordinanza firmata dal presidente della provincia, Arno Kompatscher. 

«La crescita dei contagi su tutto il territorio – spiega Kompatscher – aveva portato alla creazione di un numero eccessivo di comuni-cluster dove erano in vigore regole particolarmente stringenti. Non aveva più senso aggiungere quotidianamente nuovi paesi e città, ci sembra più ragionevole avere un provvedimento unico, valido per tutto l’Alto Adige. Crediamo che in questo modo vi possa essere maggiore chiarezza fra la popolazione sulle regole da seguire, rendendo necessario un intervento immediato con misure rigide ed incisive. Non possiamo permetterci di attendere ancora, dobbiamo salvaguardare l’integrità del nostro sistema sanitario, che è sempre più sotto pressione con numeri che già superano di gran lunga quelli della scorsa primavera. Si tratta di una decisione che agli occhi di molti potrà sembrare impopolare, ma dobbiamo agire con responsabilità nell’interesse di tutta la collettività».

Con la nuova ordinanza che trasforma l’Alto Adige in zona rossa decisa localmente senza l’intervento del governo centrale che sarà in vigore sino al 22 novembre, è confermata la chiusura di bar, ristoranti e della gran parte degli altri esercizi commerciali; vengono inoltre chiusi i servizi alla persona ad eccezione di lavanderie e pompe funebri. Apertura sempre consentita, anche la domenica, per farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccherie, mentre i negozi di generi alimentari potranno aprire dal lunedì al sabato con obbligo di chiusura la domenica. 

Il divieto di spostamento dal proprio domicilio sarà valido dalle ore 20 alle ore 5, con eccezione dei movimenti necessari per motivi di lavoro, salute o esigenze di necessità. Gli spostamenti, all’interno del territorio provinciale e all’interno dei singoli comuni, saranno consentiti solo per motivi di lavoro, di studio, di salute e per altre documentabili esigenze di necessità. Fra queste vi sono gli acquisti presso negozi non presenti sul territorio del proprio comune di residenza, la cura di parenti bisognosi di assistenza, e la visita al proprio partner non convivente. Il tutto sempre e comunque documentato dall’apposita autocertificazione. 

La nuova ordinanza provinciale consente di svolgere attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale (fanno eccezione atleti e squadre che partecipano a manifestazioni di livello nazionale e internazionale), mentre l’attività motoria sarà consentita in prossimità della propria abitazione nel rispetto della distanza di almeno due metri fra le persone e con obbligo di indossare la mascherina.

Da lunedì 9 novembre, in tutto l’Alto Adige riapriranno le scuole dopo la settimana di vacanza per le festività di Ognissanti. Le lezioni in presenza saranno garantite per assistenza alla prima infanzia, scuola dell’infanzia, scuole primarie (scuole elementari) e per la prima classe delle scuole secondarie di primo grado (scuole medie). Dai 6 anni in poi sarà obbligatorio indossare la mascherina di protezione naso-bocca anche durante le ore di lezione. Per seconda e terza media, nonché per tutte le scuole secondarie di secondo grado (scuole superiori), per la formazione professionale e per l’università, la didattica a distanza coprirà il 100% delle ore di lezione. Fanno eccezione a questa regola i ragazzi con bisogni educativi speciali o che fanno parte di particolari progetti socio-educativi, nonché alcune attività pratiche e di laboratorio che non possono essere eseguite a distanza. 

I mezzi di trasporto pubblico, la cui capacità sarà limitata al 50% dei posti a disposizione, potranno essere utilizzati esclusivamente per chi deve muoversi per motivi di lavoro, di studio o per esigenze di necessità.

«La decisione della provincia di Bolzano di adottare la zona rossa con ulteriori restrizioni rispetto a quanto stabilito in precedenza è l’esatta fotografia del regime di autonomia locale in raccordo col potere centrale. Ringrazio il presidente Kompatscher per la correttezza e la tempestività con la quale ha informato il governo in ordine alle sue legittime decisioni motivate da comprovati e trasparenti dati e analisi epidemiologiche» afferma il ministro per gli Affari regionali e l’Autonomia, Francesco Boccia -. Il governo sarà vicino all’Alto Adige e a tutte quelle regioni e province che pur nella discrezionalità dell’Autonomia, rispetteranno le direttive del Governo esattamente come previsto dalla legge. Il governo d’altra parte non avrà alcun tentennamento anche nelle prossime ore a impugnare quei provvedimenti non adeguatamente motivati o lesivi delle regole che ci siamo dati a tutela delle comunità territoriali».

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