Misure di contrasto al Coronavirus: la Cciaa di Bolzano chiede provvedimenti tangibili

Proposto un indennizzo (non ristoro) del mancato fatturato fino all’80% per le aziende e professioni colpite dal blocco o dalla riduzione dell’attività come accade in Austria e Germania.

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Per sostenere l’economia delle aziende e delle professioni soggette al blocco o alla riduzione della loro attività per le misure di contrasto al Coronavirus, la Camera di commercio di Bolzano avanza una proposta concreta e precisa: superare la logica del ristoro, spesso ridotto ad una parzialissima erogazione di sussidi, per passare ad una di indennizzo, con l’erogazione di un risarcimento fino all’80% del mancato fatturato registrato nel periodo di blocco.

Una proposta già realtà in Austria per il mese di novembre (e, probabilmente, anche per quello di dicembre se il Covid-19 non tornerà a calare) che la Camera altoatesina propone a favore di tutte quelle aziende che resteranno chiuse o che si vedranno ridotta la loro attività, come bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie e negozi (ad esclusione dei negozi di servizi essenziali quali alimentari, farmacie, tabaccherie ed edicole). Gli hotel potranno accogliere solo ospiti che soggiornano presso la loro struttura per motivi di lavoro.

«Le chiusure e le limitazioni rappresentano un duro colpo per tutti i settori e per le aziende che erano già state colpite in modo disastroso dal blocco di inizio anno – afferma il presidente della Camera di commercio, Michl Ebner -. Se in questa fase difficile la pubblica amministrazione non sostiene adeguatamente le imprese colpite dalle misure di contrasto al Coronavirus, temo che alla fine di questo secondo blocco molte di esse non riapriranno. Sicuramente la salute è la priorità, ma si deve poter anche vivere e lavorare». 

Il Governo austriaco ha annunciato di voler compensare fino all’80% delle perdite di fatturato delle aziende colpite. Per il calcolo verranno tenuti in considerazione i fatturati del 2019 e ogni impresa potrà ricevere massimo 800.000 euro. Sono previste delle misure di sostegno anche per il settore del commercio, che per il momento in Austria può rimanere attivo ma si confronta con pesanti limitazioni.

«In questi tempi complicati, l’Austria manda il segnale giusto prevedendo un risarcimento del fatturato fino all’80% per il mese di novembre per le imprese colpite. Anche le aziende altoatesine hanno bisogno di ricevere un simile risarcimento per il mese di novembre. È importante soprattutto che questo arrivi alle imprese in modo rapido e agevole dal punto di vista burocratico», dichiara il segretario generale della Camera di commercio di Bolzano Alfred Aberer.

Anche in Germania il governo vuole risarcire fino al 75% del fatturato del mese di novembre dell’anno precedente alle imprese particolarmente danneggiate dalle misure di contrasto al Coronavirus e ha pianificato in questo senso un totale di fino a dieci miliardi di euro in aiuti finanziari. Davvero ben altra cosa rispetto ai miseri 2 miliardi di euro raggranellati dal governo BisConte tra le somme già impegnate e non spese nel corso dei provvedimenti precedenti nel consueto gioco delle tre carte.

A chi evidenzia che sarebbe più equo prevedere un rimborso delle spese fisse, la Camera di commercio fa presente che un rimborso delle spese fisse richiederebbe un iter molto più burocratico e con minori possibilità di controllo; di conseguenza, l’erogazione sarebbe tardiva per le aziende e molti posti di lavoro sarebbero a rischio. E con essi anche una bella fetta del bilancio della provincia di Bolzano che si regge per gran parte delle proprie entrate proprio sul gettito fiscale di aziende e persone fisiche.

La proposta avanzata dalla Camera di commercio di Bolzano è una piattaforma di buon senso che dovrebbe essere fatta propria e avanzata al governo BisConte da parte di tutti gli enti camerali a tutela della dignità degli imprenditori e delle Partite Iva, professionisti compresi, sempre trascurati dalla maggioranza di governo.

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