Le urne per il rinnovo dell’amministrazione comunale di Rovereto, seconda città del Trentino, si sono chiuse da poche settimane con la vittoria del sindaco uscente Francesco Valduga che ha centrato dopo 25 anni di mancata riconferma degli amministratori uscenti la rielezione. Ma, con essa, è venuta a galla anche la notizia dell’invito a contro dedurre da parte della Corte dei Conti rivolta ai componenti della giunta del Valduga Primo in merito alla nomina del direttore generale del comune nella persona di Mauro Amadori, una nomina che ha suscitato malumori nel personale comunale e dubbi sul rispetto delle procedure tra molti esponenti del consiglio comunale della scorsa legislatura, dubbi che ora vengono rilanciati dalla neo consigliere Gloria Canestrini, esponente di Rinascita Rovereto e candidato sindaco dell’alleanza con i Verdi, che nell’intervista che segue espone il suo punto di vista.
Il “caso Amadori”, dopo il primo clamore sui giornali a seguito dell’indagine della Corte dei Conti e la richiesta di danno erariale per 465.195 euro diviso tra le 13 persone che hanno nominato il direttore generale del comune è immediatamente uscito dalla cronaca politica. Come se lo spiega? Non le pare che andrebbe chiarito anche vista la rilevanza dell’importo contestato?
Il caso di un alto funzionario del comune, investito del ruolo di direttore generale, poi scoperto senza i requisiti per ricoprire tale carica, è molto grave. Considerato poi che ad Amadori sono state assegnati anche altri importanti incarichi nell’ambito della medesima istituzione (dirigente organizzazione e risorse umane, dirigente istruzione, cultura e sport, affari legali e appalti) e che per favorire ciò si è proceduto con nomine estemporanee mirate ad attribuire al medesimo soggetto le presunte qualifiche per abilitarlo a ricevere diversi incarichi delicati e nodali per l’amministrazione comunale, lascia davvero perplessi. Tanto che un organo di controllo come la Corte dei Conti ha giustamente aperto un fascicolo per fare luce sulla vicenda.
Cosa l’ha maggiormente colpita di questa vicenda?
Spiace che l’allora e rieletto sindaco di Rovereto, Francesco Valduga, abbia reagito male alla notizia: anziché mettersi a disposizione della magistratura contabile per cercare di chiarire le motivazioni che lo hanno portato, insieme alla sua precedente giunta e ai suoi funzionari, a operare delle scelte reputate illegittime, ha minimizzato, dichiarando testualmente alla stampa che «però è incredibile come ognuno che passa dalla Corte dei conti prenda per buona ogni segnalazione». In definitiva, per il sindaco Valduga la «cosa è vecchia di quattro anni» e «siamo di fronte a un show dell’opposizione». Dichiarazioni francamente inaccettabili!
Ma il fatto era già stato denunciato nel 2016 e da allora ad oggi non si è definito ancora nulla.
L’azione della Corte dei conti è partita nel 2016 da una segnalazione del consigliere Marco Zenatti, rilanciata poi nel 2018 dai consiglieri Pd Luisa Filippi e Andrea Miorandi (quest’ultimo sindaco di Rovereto sconfitto da Valduga nel 2015), partito il Pd che alle elezioni del 2020 si è alleato proprio con quel Valduga che nella legislatura trascorsa affermava «con il PD mai al governo». Già a quel tempo, Valduga veniva smentito sul supposto vantaggio apportato alle casse del comune dalla riorganizzazione affidata, dietro lauti compensi, proprio ad Amadori. Valduga però è andato avanti senza ascoltare nessuno. Evidentemente, come sostiene anche il procuratore della Corte indagante, Marcovalerio Pozzato, quel nome lo si voleva a tutti i costi, tanto che era stato fatto sui giornali ancora prima della pubblicazione del bando. Mi ha stupito poi il silenzio che è seguito: mi sarei attesa una reazione dall’ex capo del personale Viesi e anche dell’ex segretario generale. Così non è stato. Ma ci sono altre cose che non tornano nella vicenda.
Quali?
La mia è una domanda che porrò formalmente. Perché Valduga dice che grazie ad Amadori il comune ha risparmiato tanti soldi se poi tra direzioni ad interim e premi di produzione i soldi sono andati tutti per le posizioni raccolte ad interim dallo stesso Amadori con un consistente aumento del suo stipendio?
Come definirebbe queste azioni amministrative?
Forzature. O meglio, la volontà di aggirare le norme, che non sono degne di una città di forti tradizioni democratiche e di cultura giuridica come Rovereto. Se a ciò aggiungiamo che il sito del comune non pubblica il curriculum di Amadori nella pagina dedicata al dirigente, è grave in quanto questo è atto imposto per legge. Solo dopo approfondite ricerche, ho trovato che il curriculum di Amadori è “sepolto” in un’area remota del sito comunale e certamente meno immediata di quella che il cittadino dovrebbe trovare, ovvero nella pagina specifica della struttura organizzativa del comune. Se infatti si cerca nel sito la direzione generale, si arriva ad una pagina aggiornata al 22 ottobre 2020, (quindi dopo che è stata pubblicata la notizia dell’indagine aperta dalla Corte dei Conti) dove si spiega cosa fa la direzione generale, ma lì il curriculum del dirigente non c’è, come invece dovrebbe esserci. Inoltre, in quella pagina relativa al dirigente non sono nemmeno riportate tutte le funzioni ad interim che Amadori ha svolto nella scorsa legislatura. Manca, ad esempio, la sua veste di figura apicale dell’ufficio legale e appalti. Se all’interno del sito del comune si cerca il nome di Mauro Amadori, la risposta porta ad una pagina del 28 maggio 2020, dove anche lì manca il relativo curriculum. Oltretutto anche questa pagina non è aggiornata la situazione dei suoi incarichi extra, che risulterebbero essere solo due. Vengono spontanee alcune domande: qualcuno sta rifacendo il curriculum all’uopo? Il curriculum c’era ed è stato tolto? Oppure, è stato omesso da sempre? Oppure quella pagina aggiornata al 22 ottobre contiene funzioni che attutiscono il problema dei titoli mancanti?
La ristrutturazione dei quadri dirigenti del comune da disegnata da Amadori sembra abbia provocato nella precedente consiliatura numerose dimissioni, sia volontarie che forzate. Ha intenzione di chiedere una verifica dei costi che tali strategie hanno prodotto, causando numerosi interim tutti ricondotti allo stesso direttore generale?
I consiglieri di Rinascita Rovereto e Verdi Rovereto intendono far istituire una commissione speciale in base all’art.22 dello Statuto Comunale, di controllo e garanzia della legalità nelle nomine dei dirigenti, nelle erogazioni pubbliche e via dicendo, sia per quanto concerne la presente consiliatura che in relazione alla precedente. E poi vogliamo fare luce anche su alcuni concorsi da lui gestiti, come quello per il comandante della polizia locale. Il valzer di dirigenti entrati e usciti dal comune di Rovereto è stato davvero notevole in questi 5 anni e dietro c’è la sua regia quale capo del personale.
L’avvio della nuova consiliatura che ha pagato il dazio di accordi pre-elettorali col Pd non è stato dei più felici: cosa pensa della nomina di Azzolini a presidente del Consiglio?
Questa consiliatura è partita dando dei pessimi segnali alla cittadinanza. Il primo: il taglio dello storico cipresso sulla piazza di Sacco (se davvero era malato, perché non intervenire prima, curandolo?) eseguito senza nemmeno avvertire la Circoscrizione. Secondo: gli accordi interni di maggioranza per quanto riguarda l’attribuzione alla stessa maggioranza della presidenza e della vicepresidenza del Consiglio comunale, senza nemmeno interpellare le minoranze (per consuetudine titolari della presidenza), né degnarle della minima considerazione. Terzo: convocando la prima seduta consiliare in una sala non adeguata alle prescrizioni Covid-19, per di più surriscaldata e non areata, con l’espressa e ufficiale raccomandazione ai Consiglieri di “stare fermi”. Si poteva e si doveva provvedere diversamente.
Sui mercatini di Natale il sindaco Valduga, che è anche un medico, sembra temporeggiare. Quasi che la salute e la sicurezza dei cittadini fosse secondaria rispetto agli affari. Non le pare discutibile?
Si tratta di un altro pessimo segnale, annunciando la presenza dei mercatini per le vie di Rovereto a Natale, in controtendenza con molte altre amministrazioni locali che hanno scelto per la responsabilità e per la prudenza, data la recrudescenza del Coronavirus, di annullare gli eventi rimandandoli al 2021. Mi pare un comportamento molto discutibile, oltretutto da parte del principale responsabile della salute e della pubblica incolumità cittadino.
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