Il Consiglio regionale del Veneto ha iniziato la seduta odierna con il voto dell’Aula sulle surroghe dei consiglieri che sono stati nominati assessori e che faranno quindi parte della nuova Giunta del Veneto guidata per la terza volta da Luca Zaia.
Marco Andreoli sostituirà l’assessore Elisa De Berti; Giovanni Puppato l’assessore Gianpaolo Bottacin; Roberta Vianello Francesco Calzavara; Gianpiero Possamai Federico Caner; Laura Cestari Cristiano Corazzari; Joe Formaggio Elena Donazzan; Milena Cecchetto Manuela Lanzarin; Giuseppe Pan Roberto Marcato.
È quindi intervenuto il presidente della Regione, Luca Zaia, per illustrare le deleghe in capo agli assessori e a lui stesso, ricordando che vicepresidente della nuova Giunta del Veneto sarà la veronese Elisa De Berti.
Zaia ha sintetizzato il contenuto di nove proposte normative: legge di semplificazione e adeguamento ordinamentale; norme per promuovere un sistema di economia circolare e per il consumo; nuove politiche per giovani e per le future generazioni; Premio Elena Lucrezia Cornaro, veneziana, prima donna al mondo a essersi laureata (nel 1678); trasformazione delle IPAB che svolgono attività di erogazione di prestazioni sociosanitarie in aziende pubbliche di servizi alle persone; norme per l’istituzione e il funzionamento dell’Istituto regionale per le Ville Venete, modificando la vigente normativa regionale per integrare le professionalità a supporto delle attività istituzionali essenziali; razionalizzazione e riordino della gestione regionale nel settore idraulico forestale e della difesa del territorio e dell’ambientale; razionalizzazione e riordino della gestione regionale nel settore delle infrastrutture e dei trasporti; infine, in materia di programmazione sociosanitaria, viene introdotto il limite massimo di 65 anni di età per la nomina a direttore generale nell’Area sanità e sociale, analogamente a quanto già avviene per i DG delle Ulss.
Zaia ha poi illustrato i punti salienti del programma di governo, «ovviamente fortemente condizionato dall’emergenza sanitaria in atto. Abbiamo già perso 60.000 posti di lavoro che fatalmente, purtroppo, saranno destinati a lievitare. La nostra inquietudine è quindi soprattutto economica e occupazionale: come priorità sosterremo le imprese, attraverso la reindustrializzazione e la rinazionalizzazione. Particolare attenzione sarà rivolta al settore turistico, che è sempre stato la nostra prima impresa, che nel bilancio 2020 ha accusato una perdita media del 60-65% di fatturato. La destagionalizzazione sarà una delle sfide che vorremmo vincere. Continueremo a cofinanziare i Fondi europei e saremo ancora una regione libera da addizionali tributarie. Cercheremo di sostenere l’occupazione con ogni mezzo».
Il Governatore ha infine fatto il punto sull’emergenza Covid-19, ripercorrendo a grandi linee le tappe fondamentali che hanno consentito al Veneto di affrontare con buoni risultati la pandemia. A iniziare «dal 21 febbraio 2020, quando abbiamo registrato il primo caso di Covid-19: grazie alla lungimiranza di un medico in servizio presso l’ospedale di Schiavonia – che stava seguendo due pazienti con sintomi di polmonite interstiziale e che ha voluto effettuare i tamponi anti Covid – siamo stati in grado di predisporre con tempestività i primi interventi urgenti. Abbiamo elaborato un piano di sanità pubblica: sottolineo il grande lavoro della dottoressa Francesca Russo, direttore del Dipartimento regionale di Prevenzione. Il 13 marzo abbiamo chiuso dieci ospedali che sono stati destinati a Centri Covid, iniziando dal presidio di Schiavonia. Quel giorno avevamo 111 pazienti in terapia intensiva e abbiamo raggiunto il picco il 29 marzo, con 356 ricoverati. Ma a questo dato vanno aggiunti altri 200 posti in terapia intensiva che sono stati assicurati, visto che abbiamo sempre garantito le attività straordinarie, come le operazioni di trapianto. In breve tempo siamo stati in grado di attivare 825 posti in terapia intensiva che oggi sono oltre mille».
Zaia ha sottolineato la difficoltà del percorso intrapreso, ma che è stato caratterizzato «da grande innovazione, come la diagnostica rapida e la biosorveglianza». Il presidente ha rivendicato il coraggio di aver adottato «provvedimenti a volte duri, impopolari, come l’istituzione delle “zone rosse”, primi in Italia, la chiusura del carnevale e delle scuole, il limite dei 200 metri da casa».
Il presidente ha spiegato il nuovo piano anti Covid strutturato in 5 fasi: in base al numero dei malati saranno predisposte adeguate misure sanitarie per gli ospedali. «Il nostro obiettivo è non fare impennare la curva epidemiologica: a oggi non è ipotizzabile un nuovo blocco generalizzato, dato che il 96% dei positivi è asintomatico. Domani, a ogni modo, riapriremo l’Unità di Crisi di Marghera. Ma mi appello ai cittadini: è fondamentale rispettare il distanziamento sociale e indossare la mascherina, dobbiamo fare un lavoro di squadra e rimboccarci le maniche. Noi saremo autosufficienti per circa 8 mesi. Non sappiamo che evoluzione potrà avere il virus ma abbiamo una sola certezza: come è venuto, prima o poi il Covid-19 se ne andrà, come è successo con la peste e altri flagelli che nel corso dei secoli ci hanno colpito. Nei prossimi anni la sanità veneta avrà comunque bisogno di nuove riforme: dobbiamo investire soprattutto nell’intelligenza artificiale, valorizzare la medicina territoriale».
Luca Zaia ha infine riassunto gli altri temi che caratterizzano il programma di maggioranza e della nuova Giunta del Veneto. Tra le priorità la difesa dell’ambiente, il contrasto ai Pfas, ai cambiamenti climatici, all’acqua alta, completando il capitolo Mose a tutela della laguna di Venezia.
«Sarà centrale il tema della portualità – ha affermato il presidente – con l’obiettivo di portare fuori dal Bacino San Marco le grandi navi, ma non fuori dalla Laguna perché questo vorrebbe dire mettere in ginocchio l’intera attività croceristica, per farle transitare sul Canale dei Petroli». Passando a trattare delle grandi opere, ha aggiunto: «la linea di questa nuova Giunta del Veneto è continuare le opere in cantiere. Non è poco se pensiamo solo alla Pedemontana di cui sarà finito anche il tratto fino a Bassano per metà novembre. È la più grande opera in corso al momento in Italia, 94 chilometri di superstrada per un valore di 2 miliardi di euro. Aggiungo che noi siamo anche per il completamento della TAV. La ripartizione del “Recovery Fund” potrebbe essere impiegata per questo come per il nuovo Ospedale di Padova».
«Come già accaduto nella precedente legislatura – ha concluso il proprio intervento Zaia – cercheremo di trasformare gli intenti programmatici in fatti concreti, affinché il Veneto possa diventare ancora più bello. E cercheremo di portare a casa altre prestigiose candidature a grandi eventi internazionali. Continueremo a sostenere il trasporto pubblico locale, le nostre eccellenze e soprattutto il sociale, contrastando la povertà, la non autosufficienza e la disabilità, anche grazie alla riforma delle Ipab».
Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano”, consultate i canali social:
Telegram
https://twitter.com/nestquotidiano
https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano/
https://www.facebook.com/ilnordestquotidian/
© Riproduzione Riservata