Pronta la nuova giunta del sindaco Cristina Santi a Riva del Garda

Sarà un governo a trazione femminile con sindaco e vicesindaco in “rosa”, più altri cinque assessori maschi. A questi si aggiungerà un superassessore al turismo, cultura e ambiente che sarà nominato più avanti.

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sindaco cristina santi
La nuova giunta comunale di Riva del Garda, con il sindaco Cristina Santi al centro.

A Riva del Garda è entrata ufficialmente in carica la prima giunta di centro destra dopo decenni di incontrastato potere delle sinistre con la prima seduta del governo cittadino guidato da due donne: la sindaco Cristina Santi e la sua vice Silvia Betta, affiancate da una squadra di cinque assessori maschi.

Santi, commercialista di professione, ha ripartito le competenze del governo cittadino: «a Betta, oltre all’incarico di vicesindaco, sono assegnate le deleghe per politiche sociali e associazionismo. Luca “Balota” Grazioli sarà assessore competente in materia di qualità urbana, viabilità e sicurezza. Mauro Malfer assume la funzione di assessore all’urbanistica ed edilizia. A Pietro Matteotti vanno le competenze in materia di lavori pubblici. Infine, a Silvio Salizzoni sono assegnate le funzioni di assessore allo sport, eventi e manifestazioni, frazioni e quartieri».

Al sindaco Santi sono riservate tutte le funzioni non delegate: «a me toccheranno quelle in tema di bilancio, personale, attività economiche, turismo, cultura, istruzione, servizi all’infanzia, ambiente, affari generali istituzionali e comunicazione pubblica, forme collaborative intercomunali, pubblica sicurezza, società controllate e partecipate, innovazione e semplificazione, vigili del fuoco e protezione civile».

Tanta carne al fuoco: «sì, ma parte delle competenze che ho intendo delegarle entro poco tempo ad un ulteriore assessore esterno, un tecnico che si occupi di turismo, di promozione, cultura e ambiente in modo da risollevare quella che è la principale attività economica della comunità, il turismo, le attività fieristiche e congressuali – afferma Santi che ha per le mani il nome di un personaggiopesante” che non vuole ancora lanciare -: sarà nominato prossimamente e sarà un profondo conoscitore della zona». Un profilo che, secondo voci ricorrenti, s’attaglia sulla figura di Mario Malossini, rivano, già assessore provinciale al turismo (è stato lui ad inventare oltre trent’anni fa il simbolo della farfalla che ancora oggi volteggia sul turismo trentino) e presidnete della provincia di Trento, attualmente vicepresidente dell’aeroporto Catullo di Verona.

Santi vuole aprire l’amministrazione comunale anche ai singoli consiglieri eletti: «il più giovane degli eletti, Simone Fontanella, avrà la delega alle attività giovanili, mentre a Franco Gatti va la delega all’agricoltura e la verifica dell’attuazione del programma di coalizione. Ma altre deleghe ai consiglieri arriveranno sulla base delle rispettive competenze professionali di ciascuno, in modo da allargare il più possibile la base di governo della città».

Tra i primi compiti della nuova giunta Santi, la gestione della pandemia da Coronavirus, «visto che in zona registriamo una crescita dei casi» e la programmazione della stagione turistica 2021 «ad iniziare dal rilancio dell’attività fieristica e congressuale che nel 2020 si sono quasi completamente bloccate, che contribuiscono non poco ad allungare la stagione turistica rivana – sottolinea Santi -. Stagione che vorrei anche arricchire con altre iniziative, ad iniziare da quelle culturali, coinvolgendo anche gli altri comuni del Garda».

Più in là, ci sono le questioni legate all’urbanistica e alle infrastrutture: «dovremmo risolvere una volta per tutte la destinazione dell’area ex Cattoi, che la precedente giunta s’è incartata con una serie di ricorsi che non stanno portando alcun beneficio alla città. Dovremo attivare un dialogo con la proprietà per arrivare ad una soluzione condivisa, visto che non è possibile tenere ferma e quasi in degrado una zona così strategica per la città che si affaccia sul lago – dice Santi -. Poi vogliamo migliorare la viabilità cittadina, creando parcheggi esterni al centro e incrementare la disponibilità di percorsi pedonali e ciclabili, molto graditi dalla clientela turistica nordica. Quanto ai collegamenti con l’asta dell’Adige e i servizi autostradali e ferroviari, speriamo che la variante di Nago venga realizzata al più presto per togliere l’imbuto che genera ogni anno lunghi incolonnamenti e che rende problematico percorrere i 24 chilometri che separano Riva del Garda da Rovereto, anche se la soluzione individuata della galleria a tre corsie di marcia mi convince poco. Spero che al più presto si passi dalle parole ai fatti anche con un collegamento ferroviario tra le due città, eventualmente considerando anche altre modalità di mobilità, come potrebbe essere un collegamento funiviario, molto spettacolare per la zona».

Altro aspetto che la neo sindaco Cristina Santi si propone è il rientro del comune di Riva del Garda all’interno della Comunità del Garda: «è una delle priorità che avevo messo nel programma elettorale. Continuare a stare fuori da questo consesso che gestisce le politiche ambientali del più grande bacino lacustre è un lusso assurdo che solo le precedenti amministrazioni di sinistra si sono potuto permettere. Anzi, vorrei che la Comunità del Garda fosse più proattiva anche sul campo della promozione del territorio e delle varie iniziative, visto che sui mercati esteri il lago di Garda è inteso come un tutt’uno e non diviso in tre diverse realtà amministrative».

Proprio questo desiderio di rientrare nella Comunità del Garda è salutato con molto favore dalla presidente della Comunità, Maria Stella Gelmini: «questa è una bella notizia, visto che Riva del Garda è una presenza simbolica del territorio. Mi fa piacere che il neo sindaco abbia cambiato posizione rispetto alle amministrazioni precedenti, visto che la Comunità assicura la gestione ambientale di tutto il bacino gardesano. Voglio incontrare il prima possibile il neo sindaco Santi per concordare il rientro di Riva del Garda il prima possibile».

Un nuovo corso, quello aperto dal sindaco Cristina Santi, che punta anche a fare pesare politicamente di più l’Alto Garda nelle decisioni che contano a Trento: «due anni fa, in occasione delle elezioni provinciali, la nostra zona non è riuscita a fare eleggere in Consiglio provinciale alcun rappresentante. Un risultato che pesa negativamente nella soddisfazione delle esigenze del territorio. Voglio farmi portavoce di un rinnovato impegno per portare i bisogni del mio comune e di quelli vicini nelle stanze del potere trentino per avere risposte concrete ai problemi dell’Alto Garda».

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