Turismo in Carinzia tiene con un leggero (-15%) calo rispetto al crollo temuto

Kresse: «la stagione invernale sarà dura con forti limitazioni per garantire la sicurezza Covid-19».

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turismo in carnzia
Il castello di Schönbühel in Carinzia.

Il turismo in Carinzia tiene: la stagione turistica estiva in Carinzia si è chiusa all’insegna di una sostanziale stabilità rispetto al temuto crollo. «Il calo è stato del 15% e il nostro Land ha avuto i risultati migliori di tutta l’Austria. Questo è incoraggiante – ha detto Christian Kresse, responsabile della promozione turistica carinziana – e la stagione ha avuto una tenuta in tutta la regione di Alpe Adria grazie al mix mare, montagna, buon cibo, sport e tempo libero. È stata anche per noi la formula giusta». 

Se l’estate ha retto, per la stagione autunnale e invernale le aspettative non sono rosee: «per il turismo in Carinzia sarà un periodo duro, anche per le forti restrizioni imposte dal governo federale» ha detto Kresse pur con la speranza di un risultato migliore «perché per la prima volta ci sarà una vacanza generale dal 26 ottobre al 2 novembre e contando sul fatto che il 54% di tutti i vacanzieri europei d’inverno per lo sci sceglie il nostro Paese». 

Tornando al bilancio della stagione estiva del turismo in Carinzia, «l’Austria ha chiuso al flusso turistico alla fine di marzo, più tardi che in Italia, e ha riaperto a metà maggio, mentre la Germania alla fine di giugno. Quindi per noi l’estate è durata quattro mesi, considerando anche settembre. Con una estensione fino a ottobre– enuncia Kresse -. Abbiamo iniziato la stagione con un’aspettativa di un crollo del 70%, e invece, grazie a una buona ripresa in giugno, luglio e agosto, abbiamo registrato un meno 15%, che è stata la migliore performance in tutta l’Austria. Vienna ha avuto un calo dell’80%, e altre destinazioni introno al 30%. Numeri negativi fino al 90% li abbiamo avuti nelle città, per la sospensione dei congressi e del turismo che arriva in pullman. Noi siamo stati fortunati perché moltissimi austriaci hanno scelto la Carinzia e anche la riduzione dei turisti dalla Germania non è stata così forte come ci si aspettava. E, contrariamente a quanto ci si aspettava, la gente ha speso di più in media degli anni scorsi». 

Quanto alla provenienza dei turisti in Carinzia, «c’è stata una riduzione sia dalla Germania, sia dai Paesi Bassi, ma il calo non è stato così forte come ci aspettavamo. Generalmente abbiamo un rapporto del 65% dei turisti da fuori e 35% dall’Austria – sottolinea Kresse -. Quest’anno il rapporto è stato 50 e 50. In alcuni mercati abbiamo avuto una riduzione del 90%, come da Regno Unito o Scandinavia; -66% degli Italiani, i quali hanno preferito restare in patria, come un po’ è accaduto in tutti i Paesi europei».

Quanto alla stagione invernale, le regole per ridurre la diffusione del Covid-19 saranno ferree «per assicurare la massima sicurezza agli ospiti – attacca Kresse -. Tutti i Paesi stanno guardando a noi, ma le misure saranno stringenti, limitando i posti negli alberghi. Cercheremo di offrire una stagione invernale il più possibile positiva, ma sarà un compito difficile. Anche i mercatini natalizi avranno molte restrizioni, senza eventi, senza rinfreschi. Tutto nel segno della sicurezza». 

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