Continuano le iniziative della provincia di Trento per rilanciare l’economia trentina specie di quei comparti in crisi da Coronavirus, attraverso un piano straordinario di incentivi rivolti a chi investe in strutture ricettive, commercio, ristorazione, servizi alla persona.
L’assessorato all’artigianato, commercio, promozione, sport e turismo, ha messo a punto due bandi “Qualità in Trentino”, che la Giunta provinciale, su iniziativa dell’assessore Roberto Failoni, ha approvato introducendo importanti novità. Una delle principali, è l’indicazione di limiti di spesa molto bassi, per permettere anche alle realtà di piccole dimensioni di realizzare gli interventi necessari per migliorare la qualità della propria offerta e venire incontro alle esigenze dei clienti.
Sullo sfondo, oltre alla situazione eccezionale venuta a crearsi a seguito della pandemia, le Olimpiadi invernali 2026: per arrivare preparati a questo appuntamento, si vuole alzare in maniera diffusa la qualità generale dell’offerta turistica, permettendo a tutti di accedere al sostegno provinciale, senza distinzioni fra realtà di valle o urbane o fra comune e comune.
Requisito di base per accedere ad ogni tipologia di iniziativa oggetto di incentivo per i comparti in crisi è utilizzare beni e servizi ad alta ricaduta economica locale (almeno per il 75%). Per l’avvio dei due bandi sono stati stanziati 10 milioni di euro, integrabili. I contributi saranno concessi in unica soluzione
Per il settore turistico, la provincia di Trento intende incentivare il settore della ricettività turistica al fine di migliorare la qualità complessiva dell’offerta trentina, intesa come insieme di ospitalità, servizi ed infrastrutture. Sono previsti contributi del 30% in regime “de minimis” (20% in esenzione) validi per esercizi alberghieri, extralberghieri, rifugi escursionistici e strutture ricettive all’aperto sulle seguenti iniziative:
• Interventi di riqualificazione e miglioramento di camere e bagni
con limite di spesa minimo a 30.000 € e massimo a 300.000 €. Si tratta di interventi volti alla riqualificazione dei servizi di base di accoglienza del cliente attraverso il miglioramento degli spazi esistenti destinati o da destinare ad alloggio dell’ospite con la loro riqualificazione, ristrutturazione, ammodernamento e rinnovo delle unità abitative e dei servizi igienici.
• Interventi di miglioramento della qualità della permanenza dell’ospite
(zone comuni e spazi funzionali) con limite di spesa minimo a 50.000 € e massimo a 600.000 €. Sono compresi gli interventi di miglioramento degli spazi esistenti destinati o da destinare a zone comuni di permanenza dell’ospite o spazi ad esse funzionali con la loro riqualificazione, ristrutturazione, ammodernamento e rinnovo. Esempi: hall, sale da pranzo, sale colazioni, centri benessere, piscine, parco giochi, spazi esterni, oltre agli spazi funzionali utilizzati per la produzione dei servizi offerti, quali ad esempio cucine, ripostigli, depositi/magazzini.
• Interventi di completamento e adeguamento delle strutture in funzione dell’offerta turistica
con limite di spesa minimo a 70.000€ e massimo a 600.000€. Si tratta di interventi di costruzione e/o cambio di destinazione d’uso di strutture che integrano l’attività dell’esercizio in relazione all’attività sportiva, curativa, ricreativa e di svago in genere, nonché tramite l’acquisto e/o costruzione di nuovi parcheggi. Esempi: centro benessere, deposito di sci, bike o per attività sportive, parco giochi, mini-club.
Per il settore del commercio, pubblici esercizi, estetisti e acconciatori il bando intende incentivare i diversi settori che operano “sulla pubblica piazza”, dalla somministrazione di alimenti e bevande al commercio al dettaglio e dei servizi di cura alla persona. Il fine è aumentare la qualità di ogni località o città del Trentino in modo generalizzato, incentivando pertanto quegli interventi di riqualificazione, ammodernamento o anche semplice abbellimento che nel loro complesso possono rendere il Trentino ancora più attrattivo e moderno, un fattore importante per il posizionamento della provincia sui mercati nazionali e internazionali. Un secondo motivo alla base del bando è aiutare la ripopolazione dei centri storici e della cosiddetta rigenerazione urbana, principio che deve valere globalmente, indipendentemente dal fatto che si parli di attività commerciali, di pubblici esercizi o artigianali, con l’intenzione di far “cambiare volto” alle vetrine e ai locali vuoti, così come a negozi, bar o saloni chiusi o in degrado collocati talvolta persino in piazze o vie ad alto interesse commerciale o turistico. Il bando ripone una particolare attenzione inoltre alle filiere locali e alle loro produzioni.
Sono previsti contributi del 25% in “de minimis” (17% in esenzione) validi per esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, commercio al dettaglio in sede fissa, acconciatori ed estetisti, agenzie di viaggio, noleggi di attrezzature sportive e ricreative. Alla percentuale di contributo base sono aggiunte delle premialità del 5% (o 3%) in caso di: interventi nei centri storici, interventi su esercizi nuovi o esistenti di vendita di produzioni locali, interventi riguardanti attività localizzate in comuni di montagna, interventi di riapertura di esercizi (anche con diversa tipologia/merceologia) dismessi da più di 5 anni e interventi di realizzazione di showroom o punti vendita di beni di propria produzione.
Le iniziative ammissibili a contributo sono le seguenti:
• Interventi volti all’avvio di nuove attività e alla realizzazione di nuovi spazi funzionali ad attività esistenti anche attraverso l’acquisto
con limite di spesa minimo a 50.000 € e massimo a 600.000 €. S’intendono interventi legati al subentro o meno in attività esistenti o dismesse attraverso l’eventuale acquisizione dell’immobile, la ristrutturazione o l’ammodernamento dei locali, la realizzazione di showroom o negozi volti alla vendita dei beni prodotti da aziende agricole e manifatturiere (artigiane o industriali), così come l’eventuale acquisizione e realizzazione di nuovi locali, spazi esterni o plateatici funzionali ed integrativi delle attività esistenti. Questo incentivo è aperto anche ad imprese agricole e manifatturiere (artigiane o industriali) limitatamente agli interventi di realizzazione di spazi per la presentazione o punti vendita di beni di propria produzione.
• Interventi di riqualificazione, ammodernamento e abbellimento degli spazi esistenti
con limite di spesa minimo a 20.000 € e massimo a 600.000 €. Per le strutture di somministrazione alimenti e bevande si tratta ad esempio di interventi di rifacimento e ammodernamento di sale, plateatici, bar, servizi igienici, cucine, insegne, spazi esterni; per gli esercizi commerciali e gli altri soggetti beneficiari si tratta del rifacimento e riqualificazione delle vetrine, degli spazi interni, delle insegne, delle attrezzature funzionali all’attività e dei magazzini.
• Interventi di riconversione della propria attività
con limite di spesa minimo a 30.000 € e massimo a 300.000 €. S’intendono interventi di adeguamento, rifacimento, ristrutturazione o ampliamento degli spazi e delle strutture esistenti con il fine della sostituzione o riconversione dell’attività preesistente in una nuova tipologia o merceologia anche di diverso settore (es. da negozio di scarpe a negozio di prodotti tipici o da bar a ristorante).
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