Viaggio elettorale di Giorgia Meloni a Bolzano, Trento e Verona

La leader di Fratelli d’Italia partecipa ad affollati comizi nei tre capoluoghi. «In Alto Adige no ai medici che parlano solo tedesco». «In Trentino serve spazzare via la burocrazia che uccide l’economia». «A Verona sono contenta che il centro destra cresca».

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La leader di Fratelli d'Italia a Trento posa assieme ai candidati a sindaco del centro destra.

Viaggio tra Trentino Alto Adige e Veneto della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, a sostegno dei candidati del centro destra impegnati nelle elezioni comunali in Trentino Alto Adige e in quelle comunali e regionali in Veneto.

Intervenuta a Bolzano a sostegno della candidatura a sindaco del centrodestra, Roberto Zanin, Meloni ha detto, a proposito della proposta avanzata dalla Svp di consentire l’esercizio della professione medica anche a professionisti che non parlano italiano, che «non si modifica con una legge ordinaria uno Statuto di autonomia. Non lo si fa con un provvedimento con cui il Governo punta a mettere un voto di fiducia. È una lesione del principio dell’Autonomia. Contesto pesantemente il metodo. Qui c’è il tema di una comunità di lingua tedesca e una di lingua italiana e tutti dovrebbero interrogarsi su come si fa a garantire a tutti i cittadini di essere curati comprendendo il loro medico – ha detto ancora Meloni -. Non mi pare che il Governo stia individuando una soluzione. Se si vuole discutere, siamo disposti a mettere in campo le nostre idee e dare una mano».

Una presa di posizione su cui il presidente della provincia, Arno Kompatscher, si è affrettato a commentare: «la modifica normativa che è in discussione al Parlamento riguarda soltanto la mera iscrizione dei medici di lingua tedesca all’Ordine con riferimento specifico soltanto all’esercizio della professione privata sul territorio della provincia di Bolzano. Per quanto riguarda il servizio sanitario pubblico vige comunque e vigerà sempre l’obbligo della conoscenza della lingua italiana, oltre a quella della minoranza tedesca sul territorio». Quanto all’inserimento dell’emendamento nel decretoSemplificazioni”, secondo Kompatscher lo si è fatto «perché si è reso necessario per non rischiare una condanna davanti alla Corte di giustizia europea per il non rispetto di una direttiva europea».

Riferendosi alla situazione di degrado esistente attorno alla stazione ferroviaria di Bolzano, Meloni ha detto che «questo luogo è diventato drammaticamente simbolo di insicurezza e di degrado in una città nella quale c’era una grande idea di ordine. Questo è frutto delle scelte politiche e amministrative che ha fatto la sinistra, sul territorio locale e nazionale. Non è vero che non si possa lavorare per la sicurezza delle città. Noi crediamo che i sindaci possano fare qualcosa e riteniamo che la differenza in tema di ordine e sicurezza la possano fare anche le prossime elezioni amministrative. Nel programma di 172 punti con il candidato sindaco Zanin c’è la sicurezza, e tra le proposte la norma sul Daspo urbano. Sono tante le proposte di premialità per chi rispetta le regole. Sono molto fiera – ha concluso Meloni – del lavoro fatto qui da Fratelli D’Italia».

Da Bolzano a Trento per sostenere tutti i candidati sindaco espressi dal centro destra. «Non ci votate per interesse, per avere qualcosa in cambio, se volete questo votate a sinistra, in questo sono bravi loro. Non ci votate per rabbia, per odio, se odiate allora votate M5s, in questo sono bravi loro. Votate FdI se vi muove l’amore – ha detto Meloni – Se votate per amore della vostra terra, della vostra identità, della vostra famiglia, della vostra attività, della vostra città, della vostra economia, della vostra nazione, la scelta giusta da fare è FdI» dopo avere criticato l’azione di governo BisConte e, in particolare, del ministro all’Istruzione M5s, Lucia Azzolina: «si è visto cosa ha comportato l’“uno vale uno” dei grillini: adesso ci ritroviamo con una ministra che non ha trovato di meglio da fare che spendere milioni di euro per dei banchi a rotelle, senza però avere uno straccio di idea su come far ripartire in sicurezza la scuola». Sul referendum per il taglio dei parlamentari, confermando l’orientamento del partito a votare per il “”, Meloni ha poi chiarito che non sarà quello il risultato determinante per la tenuta del governo: «per noi il vero ago della bilancia saranno le regionali, dove contiamo di crescere e andare a governare in tanti territori», supportata anche dall’esito molto positivo dei vari sondaggi che, oltre a maggioranze forti in Veneto e in Liguria, assegnano al centro destra anche le Marche e la Puglia, mentre rimane contendibile anche la Toscana.

Riferendosi alla situazione di Trento, Meloni ha attaccato la burocrazia e la sicurezza in città: «la burocrazia elefantiaca e asfissiante e l’insicurezza sono problemi che dobbiamo affrontare anche a Trento. La situazione di piazza Dante è un tema sentitissimo e la sinistra non ha mai fatto nulla. Nel capoluogo – ha proseguito – abbiamo una lista di 40 candidati, persone non improvvisate ma radicate a 360 gradi nella società. Noi abbiamo idee di sviluppo per questa città: in primis sostegno per chi vuole lavorare, siamo per una burocrazia a servizio delle imprese e non il contrario».

Infine un riferimento alla richiesta di rinvio a giudizio di buona parte del governo BisConte per le sue responsabilità in merito alla gestione della pandemia da Coronavirus, specie alla luce della pubblicazione di uno studio probabilistico realizzato dalla trentina Fondazione Kessler dove già due settimane prima dello scoppio si ipotizzavano scenari che poi si sono puntualmente realizzati. «Politicamente, queste informazioni non possono passare sotto traccia. Abbiamo già depositato una mozione, che proporremo anche al centrodestra unito, perché vogliamo la pubblicazione del 100% degli atti del Comitato tecnico scientifico. L’opacità con la quale il governo ha gestito questa vicenda, per poter, di volta in volta, aggiustare il tiro per un utilizzo politico del Coronavirus, è assolutamente intollerabile. Vogliamo avere tutte le informazioni di cui era a conoscenza il governo. La pubblicazione dei documenti della Fondazione Kessler, che mettevano in guardia il governo, mentre il Pd diceva che l’unico virus era il razzismo e Zingaretti abbracciava i cinesi beccandosi pure lui il virus, dimostra che l’esecutivo Conte ha sottovaluto drammaticamente, in una prima fase, quello che poi è accaduto».

Da Trento ultima tappa a Verona: «sono contenta del fatto che in Veneto si parli di una vittoria schiacciante del centrodestra unito e di una crescita complessiva – ha detto Meloni in un comizio in Piazza Bra -. L’ho sempre detto: può crescere Fdi mentre crescono la Lega e Fi perché siamo tre forze diverse, compatibili, che stanno insieme per scelta e condividono un percorso da tanto tempo».

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