C’è un Veneto che non si ferma, nonostante il Coronavirus: il settore artigianale ha continuato ad assumere giovani in apprendistato professionalizzante: ben 1.555 nuove posizioni tra marzo e giungo 2020 suddivise in metalmeccanica (674), edilizia (227), alimentaristi (194) e acconciatori (184). Quattro settori che, da soli, hanno assunto (ed hanno ancora in forza ad oggi) 1.279 apprendisti su un totale di 1.555 relativo alle imprese venete che applicano i contratti collettivi dell’artigianato.
Quattro settori che rappresentano in regione oltre 115.000 dipendenti, il 76% della forza lavoro dell’artigianato veneto. Le nuove attivazioni si concentrano soprattutto nell’ultimo bimestre (maggio e giugno), periodo in cui si sono allentate le restrizioni derivanti dall’applicazione delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus e in cui al contempo sono state anticipate misure economiche di sostegno al mercato (super bonus 110%), che hanno certamente influenzato positivamente la dinamicità di alcuni settori (meccanica – al cui interno sono collocati gli impiantisti – ed edilizia). Quasi il 44% delle nuove assunzioni in apprendistato professionalizzante riguardano il comparto della meccanica, vengono subito dopo l’edilizia (14%) l’alimentare (13%) e il benessere (12%).
«I risultati di questi settori – afferma Roberto Boschetto vicepresidente di Confartigianato Imprese Veneto con delega alla formazione e al capitale umano – è particolarmente significativa anche in considerazione dell’incidenza che hanno sull’occupazione regionale artigiana, parliamo di 115.000 dipendenti su 153.000. E per rafforzare questa tendenza e allargare se possibile a tutti gli altri settori l’investimento sui giovani dobbiamo affiancare le nostre imprese sostenendole nella domanda per utilizzare gli incentivi messi in campo dalla Regione Veneto nell’ambito della Programmazione FSE, con la DGR 933 del 9 giugno 2020, per l’occupazione dei giovani e la stabilizzazione dei dipendenti delle imprese colpite dalla pandemia da Coronavirus in regione. La dotazione dell’avviso è di 10 milioni di euro. Più nello specifico l’Avviso si propone l’obiettivo di incentivare le assunzioni e le trasformazioni dei rapporti di lavoro di giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni».
Quanto ai contratti stipulati tra marzo e giugno nel biennio 2019-2020 e ancora attivi ad oggi è possibile, con tutte le cautele del caso, ritenere che almeno per alcuni settori sia in atto una ripresa. L’edilizia, trainata anche dagli effetti positivi del superbonus 110%, ha fatto registrare, in particolare a giugno 2020 un dato superiore a quello dell’anno precedente. Buoni risultati si registrano anche nel confronto temporale di giugno per quanto riguarda il settore della meccanica. Preoccupante, stando ai dati, risulta invece la performance del sistema moda (tessile, abbigliamento e calzature) dove le assunzioni si sono contratte ulteriormente passando da 215 a 51, evidenziando una particolare fragilità del settore.
I dati consentono anche di scattare una fotografia rispetto al genere e al titolo di studio degli apprendisti assunti dalle imprese artigianali venete: sono per lo più maschi, il 67% (ad eccezione del settore alimentare e benessere) e 2 su tre sono diplomati. 95 sono i laureati e 86 quelli senza alcun titolo.
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