Mentre la politica governativa cincischia sul futuro del porto di Venezia (e lo fa da ben 8 anni), ancora in dubbio se mantenere lo scalo della Marittima o putare sul nuovo da realizzare a Marghera con annessa realizzazione dei nuovi canali di navigazione, Msc e Costa Crociere hanno già deciso: le crociere approdano a Trieste, “mollando” Venezia.
Le due storiche compagnie hanno deciso l’abbandono dello scalo in laguna per il lungo tira e molla della politica e anche per le contestazioni dei vari comitati civici stufi di vedere passare i giganti del mare attraverso la Giudecca, quasi sfiorando San Marco.
La prima a giungere nello scalo di Trieste che fungerà da “home port” per entrambe le compagnie, sarà la Costa “Deliziosa” attesa al molo dei Bersaglieri per il 4-6 settembre, seguita a ruota dalla Msc “Magnifica”.
Se le crociere approdano a Trieste con un regalo inaspettato, la decisione a Venezia costa una notevole perdita in fatto di servizi di assistenza a terra e di catering, valutabile in circa 4.000 lavoratori che ora sono a rischio, cosa che finirà per avere conseguenze non trascurabili per l’imminente campagna elettorale del nuovo sindaco di Venezia e, probabilmente, anche su quella per la regione Veneto.
«Siamo soddisfatti del risultato che è il coronamento di una lunga trattativa – afferma il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza -. Le compagnie hanno capito e apprezzato i vantaggi che offre il porto di Trieste rispetto a Venezia e anche a Genova in termini di accessibilità per le grandi navi. Poi c’è anche il fattore logistico dello scalo praticamente nel cuore della città, cosa che facilita i turisti». DiPiazza guarda anche al futuro: «essere “home port” ha vantaggi che puntiamo a massimizzare, magari facendo dei pacchetti di due giorni aggiuntivi all’inizio o al termine della crociera per potere fare apprezzare ai turisti, italiani e stranieri, le bellezze di Trieste, del Friuli Venezia Giulia, anche della Slovenia con le grotte di Postumia o la costa istriana, per non dire del ricco panorama enogastronomico della Regione, unico nel suo genere».
Essere “home port” per una località ha indiscutibili vantaggi perché è il punto di partenza e di arrivo delle crociere dove le navi caricano a bordo il materiale di consumo (dagli alimentari al carburante e ad altri generi), generando un notevole indotto che poi si allarga anche ad altri servizi, come lo smaltimento dei rifiuti.
La Trieste Terminal Passeggeri, società autonoma concessionaria della Stazione Marittima di Trieste ha dalla sua un non trascurabile vantaggio logistico dal punto di vista dei turisti: il molo è nel cuore della città a due passi da Piazza Unità d’Italia, cuore delle istituzioni giuliane. Lo scalo offre due ormeggi, il 29, con una lunghezza di 220 metri e un pescaggio di 30 piedi (9,14 metri), e l’ormeggio 30, con una lunghezza di 240 metri e un pescaggio di 26 piedi (7,92 metri). Su entrambe le banchine possono attraccare in sicurezza navi fino a 300 metri di lunghezza.
La scelta di lasciare Venezia per Trieste è probabilmente motivata anche dal fatto che sia MSC che Costa hanno una partecipazione azionaria in Trieste Terminal Passeggeri, con conseguente interesse a sostenere lo scalo giuliano rispetto a quello veneziano.
La decisione di abbandonare Venezia anche come scalo ha portato MSC ad organizzare un’apposita escursione via treno a Venezia attraverso uno specifico convoglio organizzato da Trenitalia per garantire la piena sicurezza del viaggio in epoca di Coronavirus.
Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano”, consultate i canali social:
Telegram
https://twitter.com/nestquotidiano
https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano/
https://www.facebook.com/ilnordestquotidian/
© Riproduzione Riservata
