Poliziotto afferra al collo un ragazzo, un video fa scattare le polemiche

A Vicenza i centri sociali montano un caso fondato sul nulla. Il Questore difende operato agenti. Fsp polizia, polemiche aberranti. Critiche ai centri sociali di Zanettin, Caretta e Stefani.

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poliziotto che afferra al collo

A Vicenza una rissa tra due italiani sconfina in una polemica di stampo razzista montata ad arte dai centri sociali grazie a spezzoni di video in cui si vede un poliziotto che afferra al collo un giovane cubano. Tanto è bastato per fare scattare l’accusa di comportamento violento da parte della polizia.

Il Questore di Vicenza, Antonino Messineo, ricostruisce i fatti: i frammenti di video diffusi sui social forniscono una ricostruzione parziale dell’episodio. In Piazza Castello, precisa, si è recata una pattuglia delle volanti per sedare una rissa tra due italiani; mentre gli agenti portavano alla ragione i contendenti, un gruppo di ragazzi, per lo più stranieri, si sono messi a dileggiare i poliziotti. In particolare, secondo Messineo, quando questi ultimi li hanno invitati ad allontanarsi e a non utilizzare i telefonini, un 21enne, si sarebbe rifiutato di allontanarsi e avrebbe continuato a sbeffeggiare gli agenti, tanto che uno di loro ha deciso di identificarlo. 

Al rifiuto di mostrare i documenti, il poliziotto avrebbe tentato di fermare il ragazzo, che si è divincolato con degli strattoni, per poi essere bloccato a terra con una presa al collo da parte dell’agente. Ne è scaturito un parapiglia, rileva ancora Messineo, che ha permesso al 21enne di allontanarsi, mentre il poliziotto è rimasto a terra. La fuga è stata breve perché il ragazzo è stato bloccato e arrestato dagli uomini di una seconda Volante. 

«Sui social appaiono 58 secondi di un video – dice il Questore Messineo – ma sono molti di più i filmati, completi e dettagliati. Quello che fa specie è come sia possibile non avere rispetto di uomini che stanno facendo il loro lavoro e che quando ne chiedono ragione vengano dileggiati per il loro operato. Alla fine per risolvere una rissa i poliziotti hanno fatto il loro lavoro mentre gli “spettatori” hanno provocato, con il risultato che l’unico a finire in ospedale è stato un agente».

Il ragazzo è stato arrestato per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, mentre l’agente ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari per lesioni guaribili in tre giorni. I centri sociali hanno manifestato davanti al Tribunale, dove si è tenuto il giudizio per direttissima che ha confermato l’arresto.

«Le polemiche sorte a proposito dell’arresto del giovane che ha opposto resistenza ai colleghi di Vicenza è addirittura aberrante – afferma Valter Mazzetti, segretario generale dell’Fsp Polizia di Stato -. Gridare al razzismo, fare nientemeno che accostamenti con il caso Floyd e contestare come al solito a priori l’operato delle Forze dell’ordine sulla scorta dei soliti fotogrammi sparsi a piene mani in rete è vergognoso e non più tollerabile. È indispensabile ritrovare il senso di ciò che dovrebbe essere ovvio: chi delinque viene arrestato, opporre resistenza a un poliziotto che fa il proprio lavoro significa delinquere, insultare, aggredire, picchiare, sputare, e qualsiasi altra modalità con cui ci si oppone al lavoro di un poliziotto non è ammesso, dalla legge, dalla civiltà, e da ogni regola di buon senso. Non c’è alcun valido motivo per farlo e non si può fare – prosegue Mazzetti -. Invece che leggere come al solito le cose al contrario, si pensi prima di tutto a ritrovare il giusto rispetto per le regole, per il lavoro altrui, e per chi porta la divisa in virtù di ciò che rappresenta».

Dinanzi al poliziotto che afferra al collo un giovane, il Questore Messineo ha avviato un’indagine interna per valutare l’operato dell’agente «sulla scorta delle numerose testimonianze raccolte e sui video, non solo quelli sui social e degli amici del giovane, ma anche da altre fonti come le telecamere di sicurezza. Nessuno dei miei uomini ha comportamenti razzisti. C’è l’uso della forza, ma non della violenza gratuita». 

Il Questore ha difeso l’operato dell’agente dicendosi «rammaricato per l’esposizione mediatica che ha avuto la vicenda anche perché si è posta, su tutte, la questione razziale, quando di razziale non c’è stato nulla, ma solo il comportamento estraneo alla legalità registrato dagli agenti». 

«Il giudice ha convalidato l’arresto del ventunenne di origine cubana, bloccato per il collo da un agente a Vicenza. Il magistrato ha evidentemente ritenuto sussistenti i presupposti per tale misura. Da deputato eletto in quel territorio – commenta Pierantonio Zanettin di Forza Italiaescludo qualsiasi problema di razzismo e trovo inaccettabile che taluno osi paragonare quanto accaduto a Vicenza alla tragica vicenda di George Floyd a Minneapolis. Nel capoluogo berico esiste invece un serio problema di microcriminalità, di cui sono responsabili disadattati e cittadini extracomunitari, che viene contrastato con grande difficoltà, nonostante l’impegno e l’abnegazione delle forze dell’ordine. Ho denunciato, in diverse interrogazioni ed interpellanze, lo stato di degrado del centro storico, sempre invocando maggiore controllo e rigore».

Solidarietà alle Forze dell’ordine anche dalla parlamentare di Fratelli d’Italia, Maria Cristina Caretta: «ogni scusa è buona per andare contro le Forze dell’ordine. La manifestazione dei centri sociali fuori dal Tribunale di Vicenza vuole far passare il folle messaggio che ci si può sottrarre all’autorità e che le Forze dell’ordine sono da mettere sotto accusa, se osano chiedere il rispetto della legalità. Un mondo di valori completamente capovolto tipico degli estremisti di sinistra. Alle Forze dell’ordine impegnate quotidianamente ad assicurare la nostra sicurezza e l’osservanza delle leggi, va tutta la solidarietà mia e della società civile, da cui, ovviamente, si sono autoesclusi i 40 manifestanti che hanno dato un triste spettacolo fuori dal tribunale di Vicenza».

«Le donne e gli uomini della Polizia e di tutte le altre Forze dell’Ordine si rispettano sempre: non c’è altro da dire -afferma la senatrice della Lega, Erika Stefani -. Sulla questione, che vedo già essere usata strumentalmente da certa parte politica per lanciare presunte accuse di razzismo, sta emergendo la verità, che ci consegna due agenti intervenuti per sedare una rissa, derisi e provocati da un gruppo di giovani che evidentemente spreca così le sue giornate. Episodio inacettabile che va sanzionato a norma di legge; basta gettare fango su chi lavora per garantire la sicurezza dei cittadini, molto spesso sopportando lacune di mezzi e di unità. Al poliziotto coinvolto vanno la mia solidarietà e vicinanza, e il mio ringraziamento per il quotidiano impegno».

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