Si è svolta in teleconferenza la sessione plenaria di consultazione del partenariato sulle Politiche di coesione 2021-27 del Friuli Venezia Giulia, con il governatore Massimiliano Fedriga che ha evidenziato la necessità «sui fondi europei occorre di procedere su due binari: concentrare tutte le risorse disponibili su interventi immediatamente cantierabili già nel 2021 per dare una risposta alla crisi socio-economica da Coronavirus; proporre azioni strutturali che traguardino la regione alle sfide al 2030».
Alla riunione cui hanno preso parte anche gli assessori regionali Barbara Zilli e Alessia Rosolen, Fedriga ha ricordato «di aver inviato già ad aprile al ministro per il Sud e la Coesione, Giuseppe Provenzano, la proposta di prolungare l’attuale periodo di programmazione dei fondi strutturali con risorse aggiuntive derivanti dal periodo 2021-27. La Regione – ha aggiunto Fedriga – ha avviato un percorso di dialogo nazionale che oggi possiamo dire essere stato vincente in quanto il piano proposto dalla Commissione Europea prevede il programma “React-Eu” del valore di 55 miliardi per una spesa straordinaria di fondi strutturali negli anni 2021-22 per il superamento degli effetti della crisi nei settori più colpiti ai fini di una ripresa verde, digitale e resiliente. Contemporaneamente, abbiamo dato avvio a una riprogrammazione dei fondi strutturali della programmazione 2014-20 mobilitando oltre 20 milioni di euro di fondi europei per far fronte all’emergenza in atto».
«Per la prima volta – ha rilevato Fedriga -, grazie agli assessori Zilli e Rosolen, nel documento di indirizzi strategici concorrono sia i fondi per lo sviluppo regionale sia i fondi dedicati alle politiche sociali e del lavoro in una visione prospettica ispirata a tre pilastri per la crescita del territorio». Si tratta dei filoni sintetizzati negli slogan “una regione che apprende”, “una regione dinamica e sostenibile capace di affrontare le sfide globali” e “una crescita sostenibile capace di affrontare le sfide globali”.
Secondo il governatore, dopo la fase acuta dell’emergenza Covid-19 «è necessario riavviare la consultazione diretta con il partenariato regionale», partita lo scorso 10 marzo con la partecipazione di 250 portatori di pubblico interesse. Una consultazione che ha visto per il 35% la partecipazione di cittadini, in prevalenza di età compresa tra i 31 e 55 anni e di sesso femminile, e che ha fornito diverse indicazioni, per i rispettivi pilastri, tra cui la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, lo sviluppo verde e le strategie locali sulle aree interne e urbane.
Tra le altre istanze emerse nella consultazione con il partenariato, spiccano le azioni mirate per giovani e disoccupati, una maggiore collaborazione tra sistema della ricerca e sistema delle imprese e lo sviluppo di un trasporto pubblico locale intelligente e rispettoso dell’ambiente.
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