In vista delle elezioni amministrative di fine settembre prossimo iniziano a circolare i primi sondaggi commissionati dalle varie formazioni politiche, dai quali emerge, stante la situazione attuale, una rilevante forza del candidato espressione delle sinistre Franco Ianeselli, ex segretario della Cgil trentina, mentre il mondo del centro destra diviso viaggia a parecchie lunghezze di distanza.
Secondo le rilevazioni effettuate sui soli candidati della piazza di Trento, emergerebbe secondo i vari sondaggi un consenso a favore di Ianeselli variabile dal 43% a oltre il 51%.
Decisamente diversa la situazione sul versante del centro destra, dove la divisione tra le varie anime non paga affatto. Il candidato centrista Marcello Carli avrebbe con sé rispettivamente il 23% e il 24% delle intenzioni di voto, superando il candidato “ufficiale” del centro destra leghista, Alessandro Baracetti, attestato dal 18 al 20%. Inferiore al 5% l’altro candidato minore, Silvia Zanetti.
Da queste rilevazioni molto sommarie emerge come il candidato delle sinistre Ianeselli goda di un notevole vantaggio sugli altri competitori, all’apparenza incolmabile. La situazione potrebbe però mutare a vantaggio del centro destra se le varie anime trovassero un denominatore comune dopo le frizioni di inizio d’anno, quando quasi una decina di candidati sono stati via via bruciati dai veti incrociati, fino ad arrivare all’imposizione da parte della Lega di un candidato come Baracetti del tutto estraneo al mondo della politica locale e sconosciuto al pubblico votante.
Più volte da varie forze politiche si sono avanzati fortissimi dubbi circa l’efficacia della strategia dettata dal giovane segretario della Lega, Mirko Bisesti, che ha pure profondamente scontentato la base dei militanti del partito che hanno visto premiata la candidatura di un esterno al posto di un candidato sperimentato e prestigioso estratto dalle proprie fila.
Certo, c’è ancora tempo per correggere uno sbaglio che rischia di essere storico ed inciso negli annali della politica. Anche a Merano la stessa Lega ha avuto il coraggio – che in Trentino pare mancare – di cambiare il candidato sindaco. Si dovrebbe farlo a Trento e pure a Rovereto, proponendo candidati che sappiano fare sintesi e unitarietà di tutto il centro destra, conosciuti e capaci di attrarre il consenso popolare. Non sono mosche bianche: ce ne sono, pure tanti, anche nelle fila della stessa Lega. Basterebbe avere il coraggio politico di sotterrare vecchie ruggini personali, ormai del tutto ingiustificate, per valorizzare l’esperienza e la competenza, piuttosto che il criterio dell’appartenenza e della cieca fedeltà correntizia e personale.
Bisesti e quella che al momento sembra l’armata Brancaleone del centro destra hanno dinanzi un’occasione unica di cercare la vittoria (e i primi sondaggi evidenziano un bacino elettorale potenzialmente capace di assicurarla): abbiano il coraggio di proporre quei candidati proposti dalla base finora bocciati per motivi del tutto slegati dalla politica per correre una campagna potenzialmente vittoriosa. In caso contrario, rischiano di consegnare la vittoria alle sinistre non tanto per meriti loro, ma per l’incapacità del centro destra di credere nella possibile vittoria con i giusti candidati.
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