«Friaul, Venetien und Emilia Romagna, die italienische Adria. Nichts liegt näher!», ovvero «Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna. La Riviera Adriatica italiana. Niente di più vicino!» Questo l’invito rivolto per tutto il mese di luglio dalle tre regioni ai turisti tedeschi con una campagna tv congiunta su Wetter.com, il più famoso sito di previsioni meteo tedesco (640 milioni di visitatori l’anno), e sulla rete di canali tv privati tedeschi che promuove unitariamente le spiagge dell’Alto Adriatico.
La Costa veneta, Grado e Lignano Sabbiadoro, e la Riviera romagnola puntano sul turismo di prossimità di uno dei mercati europei più strategici, forti di caratteristiche comuni e specificità individuali.
L’iniziativa di promozione congiunta in Germania dell’offerta di 300 chilometri di spiagge dell’Alto Adriatico è stata presentata dai presidenti delle tre regioni in un incontro con la stampa svoltosi simultaneamente in sedi diverse collegate tra loro in videoconferenza: Luca Zaia dall’hotel Cavalieri Palace di Jesolo Lido (VE), Massimiliano Fedriga da Lignano Sabbiadoro (UD) e Stefano Bonaccini da Cesenatico (FC).
Uno spot tv da 20 secondi, presentato in apertura di conferenza, racconta, attraverso una carrellata di vivaci immagini piene di sole, mare e colori, i 300 km di spiagge e le suggestive località delle tre regioni. Previsti oltre 2.000 passaggi sulla Web TV di “Wetter.com” e 830 passaggi televisivi su canali tv nazionali privati generalisti e su canali specializzati con un programmazione concentrata sulle fasce orarie più strategiche che garantirà 115 milioni di contatti complessivi.
Oltre all’utilizzo di media, giornali, radio e televisioni, locali, nazionali e internazionali e dei canali digitali, è prevista l’attività di influencer marketing, di creatori di contenuti che veicoleranno il messaggio promozionale attraverso il loro racconto (storytelling) di esperienze dirette vissute tra i vari tesori del Veneto, compresi quelli della costa Adriatica.
L’operazione di promozione delle spiagge dell’AltoAdriatico si basa su un accordo triennale tra Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna con un investimento annuale di 300.000 euro (100.000 euro a regione). La pianificazione per l’estate 2020 svilupperà azioni di comunicazione del valore di oltre 1,8 milioni di euro. In programma entro l’anno anche un convegno, realizzato in modalità on-line con le più moderne tecnologie digitali di comunicazione, per la commercializzazione delle proposte di vacanza delle tre regioni. Data l’ampiezza dell’offerta, si prevede di ospitare oltre 100 acquirenti in rappresentanza di tutta la domanda turistica nazionale ed internazionale.
«L’intraprendenza, il coraggio e una storica vocazione all’ospitalità dei nostri operatori sono da sempre le chiavi del successo dell’offerta turistica dell’Alto Adriatico – ha sottolineato Zaia – e lo saranno ancora di più in questa delicatissima e impegnativa fase di ripresa da una crisi senza precedenti. Questa industria funziona perché le aziende del turismo funzionano. Ma ora hanno bisogno di supporti concreti da parte di tutti. Le nostre tre Regioni stanno facendo la loro parte, giocando “di squadra”, come questa iniziativa dimostra e così come abbiamo fatto nei mesi scorsi per affrontare il Covid-19. Questa campagna promozionale è l’inizio di un percorso che ci vedrà impegnati in successive attività e investimenti, e che potrebbe portare in futuro anche all’individuazione di un marchio unico dal forte appeal internazionale, come è avvenuto, ad esempio, per la Costa del Sol in Spagna. Ovviamente ci aspettiamo che Governo nazionale e Unione Europea, dal canto loro, non lesinino attenzione e risorse per un’industria fondamentale per la nostra economia come quella turistica».
«Nonostante questa drammatica pandemia – afferma Bonaccini – non abbiamo mai voluto pensare che questa stagione turistica fosse persa. Al contrario, siamo determinati più che mai nel promuovere quanto di unico offrono le spiagge dell’Alto Adriatico, sia sul mercato nazionale sia sui mercati internazionali nostri storici punti di riferimento: servizi a misura di famiglia, per tutti i gusti e tutte le tasche, e per ogni fascia d’età e di popolazione. Ed è importante farlo con Veneto e Friuli Venezia Giulia, guardando all’Alto Adriatico».
«La principale vittima del Covid a livello economico è il turismo – aggiunge Zaia – e il comparto balneare, che in Veneto fa affidamento su una clientela prevalentemente straniera, sta soffrendo notevolmente. Ma l’Adriatico continuerà a essere la spiaggia dei turisti di lingua tedesca ed è in questi Paesi che andiamo a investire in promozione, ribadendo che nei nostri territori abbiamo lavorato seriamente per la sicurezza dei residenti e degli ospiti e che le località balneari si sono adeguatamente attrezzate per assicurare un tranquillo e distensivo soggiorno, nel rispetto di regole precise di comportamento».
«Si tratta di un progetto ambizioso – evidenzia Fedriga – che mira ad affermare la Riviera Adriatica nel suo insieme quale meta di riferimento sul mercato tedesco per il turismo estivo. La decisione di pianificare gli investimenti su base triennale rappresenta inoltre la volontà delle tre regioni di unire le forze in una prospettiva di più ampio respiro, ponendo a comune denominatore il valore inestimabile dei nostri litorali quale leva per il rilancio economico e occupazionale».
Intanto, il Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe Confcommercio diffonde i primi dati delle presenze turistiche nel mese di giugno al mare con numeri tutti all’insegna del crollo più o meno marcato. «Per gli imprenditori balneari la stagione estiva – dice il presidente del Sib, Antonio Capacchione – è iniziata in ritardo e con la concentrazione delle presenze nei fine settimana». Rispetto allo stesso periodo del 2019 queste ultime sono infatti in calo in tutte le regioni: in Friuli Venezia Giulia il calo è stato del 65% mentre in Veneto il calo è stato del 50% e del 40% in Emilia Romagna.
«I più fortunati – dice Capacchione, – hanno avuto le autorizzazioni per allestire le proprie strutture soltanto a maggio inoltrato per poter, poi, aprire i cancelli a fine mese. Ma solo nella seconda metà di giugno i primi turisti hanno iniziato ad usufruire dei servizi di spiaggia, erogati sempre tenendo conto dei protocolli di sicurezza. Buone le presenze nei fine settimana, ma i numeri riscontrati non sono assolutamente sufficienti per risollevare i conti dopo una primavera totalmente mancata». E a causa della pandemia da Coronavirus e della conseguente crisi economica, secondo Capacchione «alcuni stabilimenti balneari questa estate hanno deciso di non aprire affatto perché non sarebbe stato remunerativo, con la conseguenza della perdita di diversi posti di lavoro, non solo stagionali. A ciò si sono aggiunte le avverse condizioni atmosferiche, sempre più determinanti con il concentrarsi delle presenze nel fine settimana, per cui se si “perde” la domenica si vanifica, di fatto, l’incasso dell’intera settimana».
Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano”, consultate i canali social:
Telegram
https://twitter.com/nestquotidiano
https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano/
https://www.facebook.com/ilnordestquotidian/
© Riproduzione Riservata